Accademia della Felicità è un nome provocatorio, lo sappiamo. Non l’abbiamo scelto a caso: riteniamo che la felicità non sia un concetto astratto e un po’ naïf ma un obiettivo concreto, alla portata di tutti. Questo è vero sia in ambito privato che professionale.
Bisogna parlare di felicità al lavoro, oggi più che mai. Il fenomeno conosciuto come Great Resignation, le Grandi Dimissioni, ha messo sotto gli occhi di tutti un fatto: le persone stanno cambiando le loro priorità e vogliono di più. Vogliono la felicità, anche al lavoro.
Un errore di valutazione: chiudere le porte al dialogo con i dipendenti
Molti impiegati negli Stati Uniti hanno notato un cambiamento nell’atteggiamento dei propri datori di lavoro durante il periodo di smart working dovuto alla pandemia da Covid-19. In due anni di lavoro da remoto molti capi hanno creato una frattura con i loro dipendenti, spostando la conversazione su un piano esclusivamente di profitto. Non c’è più stato spazio per discutere di scatti di carriera o di aumenti salariali ed è venuto meno anche lo spazio di confronto su idee nuove da proporre in azienda. Tutto questo ha portato i dipendenti a sentirsi abbandonati a sé stessi, senza essere valorizzati. Quando si evidenzia come la Great Resignation sia stato un fenomeno di consapevolezza dei propri bisogni e desideri da parte delle persone, non si sottolinea mai abbastanza la miopia di certe realtà aziendali. Se i datori di lavoro avessero mostrato più flessibilità e avessero aperto con i loro dipendenti un canale di dialogo, anziché isolare le diverse divisioni in compartimenti stagni, forse sarebbe andata diversamente. È possibile che alcuni dipendenti insoddisfatti non avrebbero fatto domanda di assunzione presso altre realtà e sarebbero rimasti volentieri a condividere i valori aziendali. Perché se non si possono obbligare le persone a restare, si può migliorare l’ambiente di lavoro, anche in mancanza di una sede fisica di riferimento.
Il colloquio di gradimento: una buona pratica per impiegati più felici
Come si fa a sapere se un impiegato è felice al lavoro? Basta chiederglielo! Nelle aziende più grandi è alquanto diffusa la pratica di chiedere un feedback ai dipendenti quando danno le dimissioni, con l’obiettivo di comprendere quali sono stati i motivi che hanno determinato quella scelta. Prima di arrivare al punto in cui un impiegato ha già deciso di lasciare il proprio posto di lavoro, potrebbe essere utile istituire su base regolare una pratica che testi la soddisfazione professionale dei dipendenti. Soprattutto nei casi in cui ci sia stato un cambio di ruolo o un avanzamento di carriera, quando il carico di responsabilità e le competenze da imparare aumentano, il colloquio di gradimento serve ad appurare che vada tutto per il meglio.
Come prepararsi a un colloquio di gradimento
Come ci si prepara a una conversazione sulla felicità professionale? Quali sono le domande da fare? Per prima cosa bisogna chiarire l’obiettivo del meeting: non si tratta né di un feedback sulla performance né di una discussione su nuovi progetti. L’unico obiettivo di quella conversazione è capire se gli impiegati stanno bene e in che modo puoi essere loro di supporto. Puoi sottolineare che, come capo, è tuo interesse assicurarti che l’esperienza professionale dei tuoi dipendenti sia il più possibile soddisfacente. Prima di entrare nel merito del discorso, comincia a porre qualche domanda per rompere il ghiaccio e poi scendi in profondità.
Ecco una lista di possibili domande da fare ai tuoi impiegati.
- Come ti senti rispetto al lavoro, in generale?
- Quale parte del tuo lavoro ti piace di più e quale di meno?
- Riesci a trovare un buon equilibrio tra vita privata e professionale?
- Qual è stata la sfida professionale più difficile che hai affrontato quest’anno / negli ultimi sei mesi?
- C’è qualcosa che posso fare o che posso fare in modo diverso per supportare te e il tuo team?
- Hai bisogno di discutere con me di qualche questione professionale o hai bisogno di un riscontro su un argomento?
- Hai l’impressione che questo lavoro ti faccia crescere o che ti insegni qualcosa di nuovo? Se non è così, come posso aiutarti a rendere la tua esperienza professionale più soddisfacente?
L’importanza di dedicare attenzione ai colloqui di gradimento
Dedica un tempo di qualità all’incontro con i singoli dipendenti. Questo vuol dire che non devi considerare i colloqui di gradimento come un’incombenza da infilare tra un meeting e un altro, altrimenti non avrai la concentrazione giusta. Sapere se i tuoi dipendenti sono felici nel loro posto di lavoro è un’informazione fondamentale perché da questo fattore dipende il successo dell’azienda. Fa’ in modo di dedicare ai tuoi dipendenti l’attenzione che meritano. Prima di incontrare faccia a faccia le persone che lavorano per te, concentrati sul loro ruolo all’interno della tua azienda. Prova a farti queste domande:
- Chi è la persona che mi trovo di fronte e che tipo di lavoro svolge tutti i giorni?
- Quale sarebbe l’impatto su di me e sul nostro team di lavoro se questa persona andasse via domani?
Sia che tu incontri gli impiegati dal vivo o tramite videochiamata, spegni tutte le possibili fonti di distrazione. Oltre a disattivare le notifiche, chiudi l’email sul pc. Forse ti sembreranno esagerazioni ma, se ti interessa davvero che la persona con cui stai parlando si apra e ti racconti le sue eventuali difficoltà, devi evitare di distrarti anche involontariamente. In un dialogo non c’è nulla che scoraggi di più ad aprirsi di un interlocutore distratto.
L’importanza di ascoltare le richieste dei dipendenti
Cosa succede se, durante un colloquio di gradimento, un dipendente solleva un problema che non ha una soluzione semplice? La prima cosa è ascoltare le preoccupazioni e le istanze dietro la richiesta del dipendente. È dall’ascolto che nasce la soluzione al problema. Nella maggior parte dei casi, però, le conversazioni saranno molto più semplici. A meno che non ci sia davvero un problema di cui non eri a conoscenza, è improbabile che venga fuori un senso di malcontento. Se la persona che stai intervistando ti racconta degli episodi professionali, ascolta con attenzione. Se puoi fare una lode, non tenerla per te. Entra nello specifico delle situazioni, per capire quali sono gli aspetti del lavoro più significativi o appassionanti per gli impiegati. Se un dipendente ti riporta una lamentela, non promettere soluzioni immediate. Piuttosto, cerca di capire da cosa deriva quella lamentela e chiedigli di proporre una possibile soluzione da parte dell’azienda. Quasi sicuramente l’impiegato stesso avrà già in mente un piano. Perché non valutarlo?
L’importanza di programmare i prossimi step
I colloqui di gradimento hanno l’obiettivo di creare un dialogo tra i manager e i dipendenti, in modo da garantire un clima di accoglienza e ascolto dei lavoratori e, al tempo stesso, di prevenire malesseri che potrebbero incidere sulla produttività. Per non far cadere nel vuoto quanto emergerà dal colloquio, nella parte finale della conversazione porta il discorso sul futuro. Quali sono i prossimi passi da fare? Se ci sono altre cose di cui hai bisogno di discutere con la persona di fronte a te, programma un incontro successivo. Se avete concordato delle azioni da compiere, metti in agenda un follow up. Solo così il tempo dedicato ai colloqui di gradimento sarà tempo ben investito.
Noi di AdF abbiamo il desiderio e l’ambizione di formare i leader del futuro. Se hai un’azienda o sei a capo di un team, vieni a scoprire i nostri servizi per le aziende.