Francesca Zampone coachFrancesca Zampone

Mi chiamo Francesca Zampone e sono una Coach dal 2005.
Dal 2007 esercito questa professione pro bono e dal 2009 la affianco al mio lavoro “ufficiale” di HR lead in vari contesti. Dal 2011 il coaching e la formazione sono il mio lavoro.
Ho scritto un libro (“L’Accademia della Felicità” pubblicato da Rizzoli) e 6 piccoli manuali di coaching pubblicati da Giunti.

La mia storia

Se fossi un verso di una canzone, sarei England is mine, it owes me a living, tratta da “Still Ill”, in assoluto la mia canzone preferita degli Smiths. Non è un caso che inizi a parlarti di me partendo dalla musica, perché è stata a lungo la passione che ha guidato le mie scelte.
Prima di occuparmi a tempo pieno di coaching, sono passata dalle Vendite alle Risorse Umane e ho fatto carriera fino a diventare il Responsabile Risorse Umane della mia casa discografica del cuore. All’epoca mi sembrava un sogno che diventava realtà!
Tra il 2008 e il 2009 ho girato per il mondo (da Miami alla Francia passando per l’Inghilterra) a implementare, come consulente, progetti di risorse umane legati al Change Management e al Diversity Management. È in questa occasione che mi sono specializzata nel “Coaching del Talento al Femminile” e che ho deciso di fare del coaching la mia professione.
Ero cambiata, i miei bisogni erano cambiati ed ero pronta a vivere accompagnata da valori diversi e ad un ritmo più armonico.
Nel 2011, dopo una lunga riflessione, ho iniziato una nuova vita, fondando Accademia della Felicità, una scuola di coaching e di formazione, che dopo 11 anni è diventata un’azienda strutturata e piuttosto impegnativa.
Dal 2023 Accademia della Felicità è semplicemente un brand – molto riconosciuto nel mondo della formazione – con il quale opero per alcune parti della mia attività.
Oggi mi (auto) permetto di dire che sono una donna felice “a tratti” perché so chi sono, ho messo a frutto i miei talenti e ho il coraggio di ascoltare i miei desideri e di navigare le mie zone d’ombra.

Altre informazioni sparse su di me

  • Sono nata a Domodossola, in Piemonte, ma essendo una “ragazza ribelle” presto sono scappata a Londra. Al mio ritorno, ho vissuto al seguito del mio lavoro in giro per l’Italia.
  • Dal 1998 vivo stabilmente a Milano, ma negli anni ho vissuto spesso a Londra e una volta in America.
  • Non potrei sopravvivere senza il caffè, i libri, penna e quaderno, il pensiero di un gatto e la testa piena di musica.

I miei post essenziali, se vuoi conoscermi meglio

Alcuni dei post che penso possano esserti utili

 

Se ti va, seguimi sul mio profilo Instagram, dove condivido punti di vista e riflessioni sul mio lavoro e la mia vita.

La nostra missione

Siamo una scuola di coaching e formazione fondata nel marzo del 2011. Il nostro obiettivo è quello di far entrare in contatto le persone con i loro desideri più autentici. Per fare questo abbiamo studiato una serie di soluzioni che si possono adattare a chiunque: percorsi di coaching individuali, eventi, ebook e libri di crescita personale e workshop trasformativi.

Le 10 chiavi per una vita più felice di Action for Happiness, completate da un approccio umanistico al coaching, rappresentano la nostra guida. Il coaching, nello specifico, è la tecnica attraverso la quale insegniamo le strategie per individuare le proprie potenzialità, definire i propri obiettivi e realizzarli.

I nostri valori sono:

  • Pragmatismo: offriamo soluzioni pratiche e strumenti concreti
  • Accessibilità: rendiamo il coaching accessibile a tutti, non solo ai manager
  • Altruismo: nei percorsi individuali e durante i workshop non ci risparmiamo
  • Competenza: i nostri coach e docenti sono in formazione continua
  • Innovazione: sviluppiamo strumenti e modalità di insegnamento originali.

Le convinzioni che guidano il nostro lavoro

Per portare avanti la nostra scuola di coaching e formare coach competenti, ci basiamo su diverse convinzioni, che talvolta sono un po’ controcorrente. 

  • Creare connessioni arricchisce noi e gli altri. Come si dice, nessun uomo è un’isola. Il confronto positivo con gli altri ci consente di mettere a disposizione le nostre competenze per aiutare chi ne ha bisogno e, al contempo, di chiedere aiuto per colmare le nostre lacune.
  • Le imperfezioni sono la nostra unicità. I nostri presunti difetti possono diventare punti di forza, se li guardiamo dalla giusta prospettiva e iniziamo a considerarli come peculiarità, invece che come limiti.
  • Gli errori sono strumenti efficaci per migliorarsi. Sbagliare e fallire sono verbi che vorremmo eliminare dal nostro vocabolario. Eppure sono proprio gli errori che ci permettono di metterci alla prova, di testare la nostra motivazione e di migliorarci.
  • Tutte le emozioni sono valide, anche quelle scomode. C’è una pressione sociale che ci vorrebbe sempre performanti, al massimo delle nostre capacità. In questa visione non trovano spazio il malessere e la malinconia, che sono invece importantissimi per imparare a gestire le emozioni e per diventare più consapevoli dei nostri meccanismi.
  • Semplificare aiuta a vivere meglio. Una vita semplice è una vita più felice. Se ci alleggeriamo degli oggetti inutili e delle persone che non ci fanno bene, saremo in grado di condurre un’esistenza più appagante.
  • La gratitudine sviluppa una mentalità di abbondanza. Praticare la gratitudine ci aiuta a guardare tutta la “ricchezza” che c’è già nella nostra vita e che quasi sempre diamo per scontata.

Perché Accademia della Felicità?

Il tema della felicità è stato dibattuto nei secoli da filosofi e pensatori, è stato snobbato, etichettato come naïf, recuperato in tempi moderni e riportato in auge dal mondo della crescita personale. Un fatto è certo: tutti abbiamo espresso almeno una volta nella vita il desiderio di essere felici.

Di cosa parliamo quando parliamo di felicità?

Il problema con la felicità è che è un concetto astratto: etereo, impalpabile, irraggiungibile. E questo è anche parte del suo fascino. Diventa difficile rispondere alla domanda “che cos’è la felicità?” se restiamo su un piano di pura astrazione. Ma se riportiamo la felicità con i piedi per terra, nelle nostre vite di persone che lavorano, amano, vivono tutti i giorni, ecco che la felicità acquista consistenza e peso.

Si può raggiungere. Meglio: si può imparare.

Ha senso oggi parlare di felicità?

Dopo la Pandemia del 2020 ci siamo chiesti se in questo periodo storico avesse senso parlare di felicità. La nostra risposta continua a essere un deciso e convinto sì.

È vero, i prossimi anni dell’umanità saranno di profonda mutazione e straniamento. Ma stiamo vivendo anche il momento potenzialmente più trasformativo che forse ci capiterà mai di vivere.

Dopo il 2020 ci siamo trovati da un giorno all’altro catapultati da una situazione di normalità a una situazione surreale, in cui abbiamo dovuto completamente riformulare il concetto stesso di normalità. Per molti di noi è stato un momento di introspezione, di solitudine positiva, di esplorazione e grande scoperta di sé.

Abbiamo praticato la resilienza, siamo stati a stretto contatto con le nostre emozioni, ci siamo ascoltati e abbiamo trovato dentro di noi desideri che ci hanno spiazzato. Abbiamo coltivato la gratitudine, compreso quali erano le relazioni più nutrienti, sviluppato una maggiore consapevolezza di noi. In una parola: la felicità.

La felicità coincide con il lavoro che facciamo per vivere?

Uno dei temi diffusi delle persone che si sono rivolte e si rivolgono ad Accademia della Felicità è la convinzione che la loro condizione di insoddisfazione – ossia di infelicità – dipenda dal loro lavoro. Arriva un momento nella vita in cui una persona vuole fare un lavoro creativo, senza chiedersi cosa questo voglia dire. In Accademia ci focalizziamo molto sul tema del talento, proprio per questo motivo. Spesso le persone non si fanno le domande chiave: cosa significa fare un lavoro creativo e di cosa hanno bisogno – risorse finanziarie e pratiche, ad esempio – per mettere in atto quel tipo di lavoro?

Dobbiamo abbandonare l’idea romantica che esista il lavoro giusto che ci aspetta da qualche parte e che, quando faremo quel lavoro, saremo finalmente felici. Non esiste un lavoro che ci rende felici, ma una vita che ci rende felici. Molte persone che lavorano in azienda pensano di essere infelici mentre quello che manca loro è una maggiore rotondità quotidiana, ossia dare il giusto peso a tutti gli altri aspetti della vita che non sono il lavoro. Riequilibrare questi aspetti ci aiuta a cambiare la percezione di tutta la nostra vita.

Da dove si inizia a fare scelte consapevoli?

Il punto di partenza è sempre quello dove ti trovi in questo momento.
C’è un’unica regola: non barare, raccontati la verità.
Prenditi il tuo tempo, ascoltati senza filtrare i tuoi pensieri. E poi vedi cosa succede.

Se vorrai proseguire il tuo viaggio verso una vita felice, siamo certi che in Accademia troverai degli spunti utili ed efficaci per continuare il tuo cambiamento.

Scegli il tuo punto di partenza:

Percorsi di Coaching 1:1

Coaching gratuito con tirocinante