La felicità non si compra
La cosa più emozionante che possiamo comprare sono i ricordi.
Sì, il cappottino nero con le rifiniture in velluto di Max Mara mi ha fatto tanto piacere possederlo, ma non quanto ricordare l’esperienza in cui ho provato quell’emozione. Quel giorno d’inverno al mare alle Cinque Terre con il sole, il cielo terso, l’aria di primavera e dell’ottimo vermentino DOP che accompagnava le alici al tegame.
Come si coltiva la vera felicità
Secondo una ricerca della Cornell University, la nostra soddisfazione è prolungata se invece di beni materiali “acquistiamo” un’esperienza.
Purtroppo la prima associazione mentale che siamo indotti a fare è “più cose hai, più la tua vita è soddisfacente”. Se intendiamo la felicità come qualcosa di esterno a noi, sarà sempre questo il nostro driver.
Nella realtà la vera felicità si raggiunge avvicinandosi il più possibile al proprio Io Autentico, ovvero a quella parte di noi che sa già tutto, ma che regolarmente mettiamo a tacere con il pensiero razionale.
La felicità non si compra con gli oggetti
Il modo più efficace per accedere a questa parte di noi, l’Io autentico, è proprio sperimentare il più possibile la vita. In altre parole, vivere esperienze.
I ricercatori della Cornell hanno dimostrato che l’83% della popolazione, quando pensa a qualcosa di bello, pensa all’esperienza: il concerto a cui sei andata e alle cene con gli amici, piuttosto che a vestiti o gadget che hai acquistato. Il contorno fatto di emozioni, di condivisione, di appartenenza.
Ci adattiamo all’idea di un nuovo acquisto – per quanto importante – nel giro di massimo 6 settimane! E questo comprende auto, case, oggetti per la casa, gioielli, vestiti, gadget elettronici costosi. Non importa quanto sia grande o importante il nostro acquisto, il nostro entusiasmo sfumerà nel giro di pochissimo tempo. Il punto non sono gli oggetti che decidiamo di acquistare, ma l’esperienza che ci fanno vivere.
Vivere esperienze per creare ricordi significativi
La gioia maggiore la sentiamo quando viviamo una esperienza emozionante e la possiamo condividere con qualcuno. Profondamente ci definiamo come individui in base a quello che facciamo, non in base a quello che possediamo. Solo le esperienze, e non gli oggetti possono educarci, migliorarci, farci stare autenticamente bene.
Nessuno dice di non fare mai più shopping (anche se c’è chi ci sta provando seriamente ed è molto più felice di prima), ma di fare acquisti con in mente i concetti di bisogno autentico (mi serve? Mi serve DAVVERO?), di intelligenza emotiva e di presenza a se stessi (sto comprando un vestito o l’idea di un appuntamento d’amore? Sto comprando un libro o il tempo per leggerlo? Sto comprando un CD o i miei 20 anni andati?).
Quindi, se un cappottino di Max Mara diventa introvabile si può sopravvivere. Ma l’idea di tutto quello che avrei voluto fare e non ho fatto… è molto peggio.
Se ti interessa conoscere meglio te stesso e non riesci a goderti la felicità di ogni giorno, scopri se il nostro corso Felice Adesso è ciò che può aiutarti a vivere meglio.