Il burnout è una cosa seria
Il burnout è una sindrome che potremmo definire di stress da lavoro correlato. All’inizio se ne parlava solo in relazione alle professioni di aiuto, con una forte connotazione emotiva. Oggi, purtroppo, anche in seguito ai forti cambiamenti globali portati dalla pandemia, è un fenomeno largamente diffuso in ambito aziendale, dove i valori imperanti sono la produttività, la performance e il successo. Il burnout è caratterizzato da una progressiva depersonalizzazione, mancanza di stimoli e di interesse, senso di svuotamento, esaurimento psico-fisico.
Ti racconterò come ho vissuto il burnout che mi ha portato a riprogettare la mia vita.
Come si finisce in burnout
Quando lavoravo in azienda, non avevo orari e potevo andare avanti con le mie to-do list infinite fino a notte fonda. Non mi pesava, facevo quello che all’epoca mi sembrava il lavoro dei miei sogni e quindi spingevo i miei limiti di resistenza sempre un po’ “oltre”. Ero una workhaolic che non sapeva di esserlo: credevo che la passione giustificasse il sacrificio di ore di sonno, di vita privata, di tempo per me stessa. Sono scivolata nel burnout senza accorgermene e, quando succede così, di solito è già troppo tardi per correre ai ripari. Nel mio caso sono stata brava a prendere subito dei provvedimenti: avendo già incontrato il coaching, avevo una consapevolezza che mi rendeva particolarmente ricettiva ai segnali di burnout.
I 10 segnali da conoscere per prevenire il burnout
Quindi, quando mi sono resa conto di essere in burnout, non ho cercato di negarlo a me stessa o di minimizzare: ne ho preso atto e ho fatto tutto ciò che potevo per affrontarlo. E, te lo assicuro, non è stata una passeggiata. Ecco perché ho deciso di parlarti di 10 segnali, tra quelli meno noti, che possono indicare la presenza di un burnout o il rischio di incorrervi. Non è detto che ogni persona presenti gli stessi segnali d’allarme ma, se ne riscontri diversi, fatti un favore: fermati un momento e considera i ritmi con cui stai vivendo la tua vita e, soprattutto, il tuo lavoro.
1. Hai un’agenda sempre troppo piena
Programmi un meeting dopo l’altro, una call e la consegna di un progetto nello stesso momento. Se devi andare da un cliente, ammazzi il tempo del viaggio in taxi lavorando a una relazione mentre sei al telefono con un altro cliente. Non concentri mai l’attenzione su una sola attività alla volta. Questo va ben oltre il multitasking, è la pressione di non avere mai abbastanza tempo, che talvolta può causarti delle mini crisi nervose che, però, sono facilmente gestibili (e per questo le trascuri).
2. Non deleghi mai
Anche se sei a capo di un team, quando c’è un progetto importante da seguire, preferisci dedicarti personalmente a ogni fase della sua realizzazione. Questo perché ti sembra di perdere meno tempo se non devi spiegare niente a nessuno. E poi, lo sai, nessun altro lo farebbe con la stessa dedizione e con la stessa competenza che ci metti tu. Se ti trovi in alto mare, non chiedi mai aiuto, perché ti sembrerebbe di mostrarti debole. Per questo motivo ogni cosa deve essere pianificata alla perfezione, per essere prevedibile e controllabile, anche se questo significa sacrificare spontaneità e flessibilità.
3. Sei oltremodo perfezionista
Hai standard di perfezione inumani. Per te il concetto di errore è assolutamente inammissibile ed etichetti come pigra qualunque altra persona che abbia un’idea di perfezione diversa dalla tua. Se i tuoi standard sono così alti, è molto difficile relazionarsi con te, sia al lavoro che in famiglia, anche perché tendi a esprimere giudizi poco lusinghieri sugli altri. Il tuo motto è “se vuoi che sia fatto bene, devi farlo tu”. E infatti, se sei così perfezionista, probabilmente hai anche difficoltà a delegare.
4. Non riesci a trovare il tempo per la tua famiglia
Ti sei persa innumerevoli recite scolastiche, ad accompagnare i tuoi figli alle feste di compleanno degli amichetti è sempre la babysitter. Spesso sono gli altri che devono ricordarti anniversari, compleanni e date importanti. Dimentichi o sottostimi i rituali familiari e le celebrazioni. E anche quando partecipi a uno di questi eventi, fai fatica a concentrarti perché non sei davvero lì, hai la testa sempre rivolta al lavoro.
5. Non sai vivere senza scadenze
Ogni volta che c’è una scadenza da rispettare per la consegna di un progetto importante, il pattern si ripete: sacrifichi le ore di sonno, fumi molto più del solito, mangi schifezze o non mangi per niente. Metti in pausa la tua vita fino a quando non hai consegnato il lavoro. Il problema è che non sai goderti il momento in cui è tutto finito e puoi finalmente rilassarti. Hai bisogno di un altro progetto, di un’altra scadenza, di essere di nuovo sotto pressione. È come una dipendenza, ti serve la scarica di adrenalina da superlavoro per sentirti viva.
6. Non sei più capace di rilassarti o di riposare
C’è una voce dentro di te che ti ripete che non hai diritto di riposare, che il divertimento è uno spreco di tempo e che, anziché divertirti, dovresti impiegare quel tempo in modo produttivo. Ti concedi al massimo attività come fare le pulizie o fare esercizio fisico, che ritieni produttive anche se non sono strettamente lavorative. Ma se esci con gli amici, sei di pessimo umore e molto irritabile. Ti senti in colpa perché stai perdendo tempo. Così, trasformi i tuoi hobby e i tuoi svaghi in attività che possono generare un guadagno, di qualunque tipo esso sia.
7. Hai blackout e cali d’attenzione
Tra i segnali di un possibile burnout, questo è uno dei più importanti. A causa dello stress eccessivo, hai dei piccoli vuoti di memoria perché sei preoccupata per il lavoro. Non riesci più a concentrarti sul momento presente. Quando stai guidando, hai il pensiero sempre al tuo lavoro e alle cose che devi finire e può capitare che non ti concentri sulla strada, con la conseguenza di bruciare un semaforo rosso o eccedere nella velocità. Ed è un problema sia per la tua incolumità che per quella altrui.
8. Sei impaziente e irritabile
Se sei workaholic, il tempo è un bene prezioso, per questo detesti aspettare. Quando sei in un ristorante, al cinema e persino dal panettiere fai di tutto per essere la prima della fila. E se proprio devi aspettare, come capita dal dentista, rispondi alle mail dal telefono o dal portatile, per non sprecare tempo. Se non stai attenta, sul lungo termine questa impazienza si può trasformare in impulsività e l’impulsività è alla base delle decisioni prese in modo frettoloso e approssimativo.
9. Quando non lavori, ti senti inadeguata
La tua autostima si auto-alimenta grazie al lavoro. Il lavoro ti dà sicurezza, senso di missione, ti fa sentire realizzata. Appena un progetto si chiude, piombi in uno stato che potremmo definire depressivo: ti senti vuota e ti manca il senso della vita. Appena ti si presenta un nuovo progetto su cui lavorare, torni in auge. Per intenderci, vivi in un ciclo di up e down legato al lavoro. Ti sembra che l’unico modo per mostrare il tuo valore agli altri sia attraverso i tuoi successi.
10. Ti prendi poca cura di te
La cura di te è all’ultimo posto delle tue priorità. Se hai un disturbo di salute, lo ignori e vai dal medico solo in casi davvero eccezionali. Riposo, alimentazione sana ed esercizio fisico quasi mai fanno parte della tua routine. Il quadro diventa ancora più preoccupante se ci aggiungi il fumo, la dipendenza da caffeina e il ricorso compulsivo al cibo.