In quest’ultimo anno abbiamo reinventato il nostro tempo, gli abbiamo dato un nuovo senso, lo abbiamo compreso, visto da vicino, siamo riusciti a stabilirne il valore, i confini, i limiti, l’importanza.
Ma che cos’è il tempo? La filosofia e la scienza da secoli cercano di darvi una definizione, fisica e metafisica… Qualcosa di così impercettibile, intoccabile, inafferrabile e irreversibile, è a nostra completa disposizione, h24, senza alcuna riserva – non c’è dubbio. Il tempo è lì, sempre, e sta a noi come decidere di usarlo.
Il lungo periodo di lockdown che ha scandito le ore, i minuti e i secondi della prima parte del 2020, ha certamente avuto un forte impatto sulla percezione del tempo. La modalità smartworking, adottata da molte aziende, ha dato il via a una nuova serie di abitudini e comportamenti che davamo invece per assodati. Quelle che prima sembravano le priorità assolute si sono trovate in fondo alla classifica delle “cose importanti”. E per la prima volta, forse, siamo stati messi davanti a una grande, dura ma assoluta verità: il tempo libero è un dono. Ma saperlo apprezzare (e usare) è una conquista, che si ottiene lavorando su se stessi.
Il tempo libero che abbiamo a disposizione è oro puro nel circolo dell’esistenza. È sempre troppo poco, passa sempre troppo in fretta. Ma quest’anno ci è stata offerta l’occasione di averne a disposizione tanto, e probabilmente per un attimo non abbiamo saputo gestirlo. Abituati a una vita frenetica, fatte di commissioni, impegni professionali, mansioni burocratiche e attività secondarie che consideriamo primarie, ci siamo ritrovati a fare i conti con una sorta di vuoto esistenziale. Come impiegare il tempo libero a disposizione? Durante la quarantena, molti si sono buttati a capofitto in attività creative, come la cucina o il disegno. Pochi hanno avuto il coraggio di affrontare il silenzio profondo che scaturiva dall’abbondanza di tempo.
Non avere tempo per fare ciò che si desidera (o si crede di desiderare) fa paura, ma fa ancora più paura averne tanto, e sentire il peso della responsabilità di come usarlo. L’inattività, intesa come non fare, non agire, non procedere con il “pilota automatico”, è qualcosa che percepiamo come pericoloso. Temiamo di metterci in contatto con i nostri pensieri, abbiamo paura di poterli sentire quando non siamo assorbiti dalle svariate attività quotidiane che ci raccontiamo essere indispensabili. Non ci sentiamo a nostro agio nel venire a contatto con quella che gli psicologi chiamano “parte patologica” di noi stessi. Non vogliamo scoprire che possiamo sentirci tristi, soli, vuoti, angosciati o confusi. Del resto, viviamo in una società occidentale goal-oriented, in cui il raggiungimento del risultato nel minor tempo possibile è più importante del percorso e delle emozioni. Percepiamo l’ansia di fare, spinti dalla foga di guadagno, o del successo, o di attenzione, e ci dimentichiamo l’incredibile valore dell’ozio. Oziare fa bene alla salute, perché il letterale “non fare niente” significa permettersi di liberare la mente dalle preoccupazioni, dai pregiudizi e dalle ossessioni, e finalmente riuscire a percepire le emozioni con maggiore chiarezza.
Godersi il tempo libero
Sapersi godere il tempo libero vuol dire, dunque, riconoscerne la rarità e la preziosità, e concedersi di assaporarlo così com’è, senza necessariamente impiegarlo nel fare qualcosa e soffocare la paura del “sentire”. Per avvalorare il tempo che abbiamo a disposizione, è necessario abbandonare l’idea che debba essere pieno, sfruttato, utilizzato necessariamente per produrre o per agire. Perché nel non fare, nel semplice vivere il tempo libero, è nascosta una scoperta molto preziosa…
Gli olandesi lo definiscono in una parola, Niksen, che nella nostra lingua è tradotta come ozio creativo. Nei momenti di riposo assoluto, in cui sospendiamo le attività e ci abbandoniamo al dolce far niente, il cervello non solo continua a elaborare informazioni (assunte durante la giornata o in momenti passati) in modo molto più rilassato, ma senza che ce ne rendiamo conto stimola notevolmente la creatività. Siamo sinceri: quante volte abbiamo cercato ossessivamente un’idea geniale senza mai venirne a capo? E quante volte la soluzione ci è apparsa d’improvviso, mentre eravamo con la testa su tutt’altro? L’inattività aiuta a rimettere in ordine i pensieri, a riconnettersi con il proprio corpo e le proprie emozioni. Di conseguenza siamo più motivati a capire e seguire i nostri bisogni, quelli veri, e aumentiamo le nostre possibilità di essere felici – sul lavoro, nella vita privata o in quella di coppia.
Nel Coaching si pone spesso l’accento sull’importanza del time management come chiave per accedere agli obiettivi che desideri. Ed è così, indiscutibilmente. Tuttavia, è bene ricordare che per un benessere interiore completo, anche un pezzetto di tempo libero da dedicare al semplice respiro della mente può essere utile. Bastano pochi minuti ogni giorno per rigenerarsi e riscoprire quanto è bello avere tempo per sé. Ritagliarsi uno spazio nella giornata e chiamarlo letteralmente “tempo libero” o “tempo liberato” oppure “io libero il tempo” è un ottimo aiuto per riacquistare lucidità.
Che cosa fare per riacquistare il tuo tempo libero e imparare a dargli valore
- Tieni un’agenda in cui monitori le tue giornate, cosa fai, come dividi i tuoi impegni quotidiani, quanti minuti/ore dedichi a ogni attività;
- Quando hai abbastanza informazioni alla mano (almeno 1 settimana di report), fermati a osservare la lista: quali di queste situazioni o attività ti danno benessere? E quali non ti fanno stare davvero bene? Quali di queste sono necessarie a soddisfare bisogni primari, e quali invece possono essere rimandate o addirittura eliminate?
- Fai una nuova lista che include solo le attività necessarie (visite mediche, fare la spesa, andare dal commercialista, eccetera) e pianificale sulla tua agenda dedicando a tutto un giorno e orario precisi;
- Fai una lista separata per tutto ciò che non è primario, ma percepisci che ti fa stare bene: metti anche questo a calendario, day by day;
- Dimentica tutto quello che nella tua prima lista non hai ritenuto necessario e da cui non trai alcun beneficio. Sostituisci quel tempo occupato in tempo libero (puoi scrivere anche questo sull’agenda: TEMPO LIBERO). D’ora in poi, tutta quell’energia risparmiata si trasformerà nel lusso più prezioso che abbiamo: il tempo libero. Non hai più scuse, ora puoi prenderti quello spazio per Non fare, e permetterti di ascoltarti in profondità.