Una combo vincente: pensiero positivo + mindset positivo

Diciamolo subito: il pensiero positivo, tanto in voga negli Anni ’90, ha perso nel tempo credibilità ed è diventato sinonimo di un ottimismo ottuso e immotivato. Come se chi pensa positivo fosse una persona che non vede i problemi o fa finta che vada tutto bene, mentre il mondo intorno a lui cade a pezzi.

Nella realtà il pensiero positivo è nato come un approccio alle difficoltà e alle situazioni spiacevoli in chiave produttiva. Se siamo preoccupati per un problema, le nostre preoccupazioni avranno una funzione limitante sulle azioni che compiamo e sulle possibili soluzioni. Questo perché non siamo bravi a gestire le emozioni generate da una situazione di stress. Invece, al contrario, se manteniamo un’attitudine positiva rispetto al problema che ci troviamo davanti, il ventaglio delle possibili soluzioni si amplia, perché siamo in grado di vedere il quadro d’insieme e di proiettarci in uno scenario in cui abbiamo già superato l’ostacolo.

Il pensiero positivo non basta? Coltiviamo anche un mindset positivo

Ma è davvero possibile controllare i pensieri ed evitare che quelli negativi condizionino la nostra realtà? Ovviamente no, e questo è uno dei motivi per cui le teorie sul pensiero positivo sono state molto criticate. Oltre a ciò, c’è un altro elemento da considerare: i pensieri negativi non sono così deleteri come si pensa. Partiamo da un assunto: i pensieri sono prodotti della nostra mente, e hanno una valenza neutra. Rappresentano uno dei modi in cui la nostra razionalità reagisce a determinate circostanze e ne processa le emozioni. Tra il pensare e il fare c’è un abisso e spesso i pensieri, anche quelli più cupi, svaniscono senza fare danni. Resta un dato di fatto: a condizionare i nostri pensieri è il nostro mindset, la forma mentis. Se hai una narrativa personale secondo la quale sei una persona sfortunata a cui va tutto storto, leggerai ogni evento in questa prospettiva. Ecco perché oggi, accanto al pensiero positivo, si tende ad affiancare, in un connubio vincente, la costruzione di un mindset positivo.

Avere un mindset positivo potenzia il pensiero positivo

In che modo il pensiero positivo è potenziato da un mindset positivo? Semplificando molto, potremmo dire che il pensiero positivo consiste nel generare pensieri ottimisti e fiduciosi indipendentemente dalla realtà oggettiva. Se ti trovi di fronte a un problema, coltiverai il pensiero che tutto andrà sicuramente bene, in un modo o in altro. Il mindset positivo è focalizzato principalmente sull’azione. Se ti trovi di fronte a quello stesso problema, analizzi la situazione e ti concentri su cosa puoi fare per superare le difficoltà. La condizione sine qua non per coltivare un mindset positivo è avere una buona considerazione del proprio valore. Se ti fidi delle tue capacità, confiderai anche nell’efficacia del tuo operato.

Come puoi coltivare un mindset positivo da affiancare al pensiero positivo?

  1. Allena la tua motivazione con la musica. La musica ci accompagna nelle nostre giornate facendo da eco o da sottofondo ai nostri stati d’animo. Ma possiamo anche usarla per caricarci in modo positivo. Prepara una playlist di tutte le canzoni che ti fanno sentire attivo e rinvigorito, che ti predispongono all’azione e incanalano le tue energie in modo costruttivo. Ascolta la tua playlist fin dal mattino o nei momenti in cui ti senti fiacco. La tua giornata avrà un altro spirito.
  2. Allena la tua motivazione con il journaling. Prova il Five Minute Journal. Io ti consiglio la versione semplificata che propone Micaela Terzi nel suo #12journalsproject. È un diario che ti impegna 5 minuti al giorno e che ti predispone già dal mattino a decidere la direzione della tua giornata. Se sarai costante, a un certo punto sentirai di avere in mano le redini della tua vita e deciderai dove indirizzarla. In più, focalizzarsi sulle piccole cose belle da ricordare della giornata è, di per sé, un esercizio di positività.
  3. Dedica del tempo alle tue passioni. Le persone che sono in grado di valorizzare le loro passioni sono più sicure del proprio valore. Inoltre, spostare l’attenzione da un’attività potenzialmente problematica a una divertente ci aiuta a ritornare alla nostra routine ricaricati e con idee nuove. E cosa c’è di meglio per coltivare un mindset positivo che guardare il problema con occhi nuovi?
  4. Volgi in positivo il tuo dialogo interiore. Essere sempre critici con se stessi non aiuta il mindset e tende a essere un meccanismo auto-sabotante. Come si fa a parlarsi in modo diverso? Evitando giudizi netti e mantenendosi aperti a possibilità più ampie. Se non hai ottenuto quel lavoro, serve a poco dirti che sei un incapace. Suggerire, invece, a te stesso l’idea che potresti approfondire competenze su cui ti senti debole ha un valore molto più costruttivo. Anziché ripeterti frasi come “non ce la farò mai”, prova a volgerle in positivo: “mi impegnerò al massimo per farcela”. Non si tratta di auto-convincimento ma di un cambio di prospettiva.
  5. Circondati di persone positive. Siccome nessun uomo è un’isola, le persone che frequentiamo hanno un notevole impatto sul nostro benessere e condizionano anche il nostro mindset. Se siamo circondati da amici e conoscenti che hanno un’attitudine proattiva, saremo naturalmente portati a formulare i nostri pensieri in positivo. Per questo sarebbe meglio limitare la frequentazione di persone che prosciugano la nostra energia con lamentele e una visione sempre pessimista.
Giovanna Martiniello

Autore: Giovanna Martiniello

Sono un’introversa ipersensibile con la passione per le storie. Ho l'inquietudine tipica di chi è vissuto a lungo su un suolo vulcanico. Vivo in collina ma non potrei stare senza la città. Nel 2017 ho frequentato il Master in Coaching di Accademia della Felicità, ho mollato il posto fisso e mi sono abilitata come coach. Mi occupo di scrittura autobiografica per la comunicazione, integrando la metodologia del coaching nelle mie competenze di scrittura.

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