Il coaching è utilizzato sempre più spesso non solo da coach professionisti, ma anche da manager e imprenditori di tutto il mondo, che utilizzano determinate competenze proprie di questa disciplina nella loro attività lavorativa e per gestire i loro team. Anche in Italia le ultime ricerche sul settore dicono che la consapevolezza dei benefici del coaching è ampiamente riconosciuta. Eppure c’è ancora molta confusione rispetto a ciò che un coach può fare e che cosa lo distingue da altri professionisti. Inoltre esistono diversi metodi e scuole che applicano questa disciplina in modo differente. Ci sembrava quindi giusto ricordare si nostri lettori in che cosa consiste il metodo di coaching di Accademia della Felicità e quali sono i valori su cui basiamo la nostra attività.
Cos’è il coaching?
Il coaching è un metodo che aiuta le persone a realizzare i propri obiettivi di vita o di carriera. Si basa sulla relazione tra il coach e il suo cliente, anche detto coachee. È una relazione paritaria, in cui si stabilisce una partnership tra le due parti e il rapporto si co-crea. Il coach non ha la funzione di educare o indottrinare il coachee, perché ha piena fiducia nelle capacità di auto-realizzazione del suo cliente. La funzione del coach è accompagnare il coachee in un viaggio di scoperta del potenziale e dei talenti del cliente, lo aiuta a chiarire e definire gli obiettivi che gli stanno a cuore e a mettere a punto una strategia per realizzarli. Il coach non impone tale strategia ma fa in modo, attraverso un approccio che potremmo definire maieutico, che sia il coachee stesso a far emergere le soluzioni che può applicare alla propria situazione. Aiuta, in tal modo, il coachee a individuare il reale problema che gli impedisce, nella pratica, di sentirsi realizzato nei diversi ambiti della sua quotidianità. Ci si concentra sul risultato e si fanno emergere il potenziale, i talenti e le risorse che il coachee possiede e che, per diversi motivi, non riesce a riconoscere. Il coach si serve delle domande, in coaching definite “potenti”, per guidare il coachee verso una consapevolezza di sé che gli consenta di assumere una modalità proattiva.
Il coaching secondo Accademia della Felicità
Accademia della Felicità è una società di coaching e formazione fondata nel marzo del 2011. Il nostro approccio è racchiuso nel nostro payoff: “diamo alle persone gli strumenti pratici per realizzarsi nella vita e nel lavoro”. Ci siamo ispirati alla School of Life di Londra con l’intento di fornire una via di accesso alla crescita personale che fosse alla portata di tutti, sia dal punto di vista economico che da quello metodologico. E ci riferiamo a un modello di coaching di stampo anglosassone, estremamente concreto e pragmatico. Non promettiamo formule “magiche” o tecniche in grado di risolvere qualsiasi problema senza sforzo. In AdF invece mettiamo le persone al centro. Questo vuol dire che abbiamo il progetto ambizioso di rendere le persone consapevoli delle proprie risorse e del propri talenti; in una parola, del proprio valore. Perché siamo convinti che una persona consapevole e soddisfatta della propria vita è una persona che contribuisce proattivamente al vivere sociale.
Quando abbiamo scelto il nome della società, lo abbiamo fatto sapendo che era un po’ provocatorio: si può insegnare la felicità? Ovviamente no. Ma si possono mettere le persone nella condizione di essere le protagoniste della loro vita, in modo tale da condurre un’esistenza che possano considerare felice, qualunque cosa questo implichi per ciascuna di esse. Il concetto di felicità, per come lo intendiamo in AdF, non è semplicistico e naïf, ma si ispira alle 10 chiavi per una vita più felice formulate da Action for Happiness e mutuate dalla psicologia positiva di Martin Seligman. È un concetto di felicità pragmatico e scientifico, che conduce allo stesso risultato che auspichiamo in AdF: una persona felice è in grado di “contagiare positivamente” gli individui intorno a sé. Lavorare sul proprio grado di felicità provoca un effetto domino che migliora il benessere comune.
Quali sono i valori su cui basiamo il nostro metodo e il nostro operato?
- Pragmatismo: offriamo soluzioni pratiche e strumenti concreti
- Accessibilità: rendiamo il coaching accessibile a tutti, non solo ai manager
- Altruismo: nei percorsi individuali e durante i workshop non ci risparmiamo
- Competenza: i nostri coach e docenti sono in formazione continua
- Innovazione: sviluppiamo strumenti e modalità di insegnamento originali.
Alcune delle convinzioni che guidano il nostro lavoro
Per portare avanti la nostra società di coaching e formare coach competenti, ci basiamo su diverse convinzioni, che talvolta sono un po’ controcorrente.
- Creare connessioni arricchisce noi e gli altri. Come si dice, nessun uomo è un’isola. Il confronto positivo con gli altri ci consente di mettere a disposizione le nostre competenze per aiutare chi ne ha bisogno e, al contempo, di chiedere aiuto per colmare le nostre lacune.
- Le imperfezioni sono la nostra unicità. I nostri presunti difetti possono diventare punti di forza, se li guardiamo dalla giusta prospettiva e iniziamo a considerarli come peculiarità, invece che come limiti.
- Gli errori sono strumenti efficaci per migliorarsi. Sbagliare e fallire sono verbi che vorremmo eliminare dal nostro vocabolario. Eppure sono proprio gli errori che ci permettono di metterci alla prova, di testare la nostra motivazione e di migliorarci.
- Tutte le emozioni sono valide, anche quelle scomode. C’è una pressione sociale che ci vorrebbe sempre performanti, al massimo delle nostre capacità. In questa visione non trovano spazio il malessere e la malinconia, che sono invece importantissimi per imparare a gestire le emozioni e per diventare più consapevoli dei nostri meccanismi.
- Semplificare aiuta a vivere meglio. Una vita semplice è una vita più felice. Se ci alleggeriamo degli oggetti inutili e delle persone che non ci fanno bene, saremo in grado di condurre un’esistenza più appagante.
- La gratitudine sviluppa una mentalità di abbondanza. Praticare la gratitudine ci aiuta a guardare tutta la “ricchezza” che c’è già nella nostra vita e che quasi sempre diamo per scontata.