Compiti delle vacanze – Parte I

Se lo scorso anno siamo arrivati alle vacanze con un gran bisogno di leggerezza, quest’anno ci arriviamo decisamente più stressati, affaticati e con un gran bisogno di cambiare marcia.

Un cambio marcia che per alcuni passa dall’introdurre piccole nuove abitudini, per altri, invece, implica un salto o uno stravolgimento medio o grande in svariati ambiti della propria vita.

E noi che di cambiamento siamo esperti, abbiamo pensato di dare voce ad alcuni dei nostri studenti che, proprio in questo lungo e difficilissimo anno, hanno frequentato il nostro Master in Coaching e hanno ultimato, o stanno ultimando, il tirocinio per diventare coach professionisti.

Abbiamo chiesto loro di raccontarci tre spunti a partire da un libro, un film, un esercizio di coaching che gli hanno cambiato la vita così che possiate anche voi trovare ispirazione e attivare il vostro personale viaggio trasformativo.

Fabrizio Casu, Talent Coach

Libro
Il libro che ha scatenato il mio viaggio è stato “Start with why” di Simon Sinek, mentre, “Un’educazione emotiva” di Alain De Botton è stata la chiave che ha permesso di affrontare le situazioni legate al cambiamento che si sono affacciate via via nelle fasi successive.
Ma se devo citare il libro che ha contribuito in modo decisivo a cambiare la mia vita, seppur nella sua più totale imperfezione, propendo per il breve romanzo che ho scritto e pubblicato durante la prima fase della pandemia nel 2020. Ero nel pieno del percorso con Accademia e dentro di me si era accesa definitivamente l’idea di passare all’azione. Avevo da tempo una storia da raccontare e decisi di farlo. Punto. “Il Crononauta: Il labirinto dell’infinito addio” rappresenta il mio cambiamento, la consapevolezza di possedere il pieno potenziale per una vita felice.

Film
Il film che ho rivisto con gioia durante il percorso e che mi ha dato una grande spinta è stato un lungometraggio del 2000 dal titolo “Pay it forward”. Non un capolavoro cinematografico, ma una bella storia che ha come protagonista un bambino che decide di passare all’azione. Ispirato dal messaggio di un professore, decide che può cambiare il mondo. Riguardandolo mi sono detto: “figuriamoci se ognuno di noi non può cambiare il suo di piccolo mondo passando all’azione!”

Esercizio di Coaching
L’illuminazione per me è arrivata inaspettata e potente parlando dei “giochi e dei passatempi da bambini”. L’esercizio mi chiedeva di ripensare ai giochi e alle attività che mi ricaricavano maggiormente quando ero piccolo. Nel ricordarle si è aperto un mondo di connessioni con le mie scelte, le mie attitudini, le mie occupazioni lavorative. Erano attività che quasi non ricordavo più. Quell’esercizio mi ha permesso di aprire gli occhi su qualcosa che avevo sempre saputo e che faticavo a portare concretamente nella mia vita.

Tzvetelina Iordanova, Life coach in tirocinio

Libro
Anno difficile, anno di paura e nodo in gola. Anno di tanti cambiamenti non sempre graditi, il bilancio finale è comunque positivo. Forse perché alla tenera età di 47 anni ho finalmente fatto amicizia con me stessa.
Ho comprato tantissimi libri quest’anno, merito soprattutto del Master in Coaching di Accademia della Felicità. Ne ho letti e studiati molti e molti sono ancora lì sulla mia scrivania in attesa di essere stropicciati e pasticciati con appunti, commenti e sottolineature varie. Vorrei citarli tutti perché sono stati tutti dei doni preziosi, ne scelgo però uno solo perché quando ci si riconosce, ci si sceglie, succede così anche in amore e con gli amici, ed è proprio questo che è accaduto con il libro di Elain Aron “Persone altamente sensibili”.
Non ve lo racconto, ve lo lascio scegliere, ma soprattutto vi lascio lo spazio di riconoscervi… Perché non c‘è niente di più bello ed armonioso di una farfalla che riconosce se stessa, dispiega le ali colorate e vola via con il cuore leggero di chi ha finalmente intuito il proprio destino.

Film
“Il Grande Freddo” è un film che non ha bisogno di essere presentato a chi è della mia generazione, gli altri invece devono assolutamente vederlo.
Non so se mi piaceva più la trama che assomigliava molto a ciò che speravo sarebbero diventate le mie amicizia e la mia vita o la colonna sonora da urlo che ascoltavo per giornate intere o in macchina on the road.
L’amicizia e qualche volta l’amore erano e sono quelli veri, quelli reali, quelli potenti, il cui valore ti diventa completamente chiaro solo dopo i 40, quando capisci che quella manciata di personcine che conosci come le tue tasche e a cui ti accompagni da quando avevi 14 anni saranno sempre i veri argini e appigli della tua esistenza, il porto sicuro a cui fare ritorno inesorabilmente.

Esercizio di coaching
Il diario della gratitudine: scrivere ogni sera tre cose di cui essere grati. Essere grati non è sempre facile, ogni tanto nella vita succedono cose che ti lasciano senza parole, figurati se riesci a essere grato.
Io non sono mai stata brava a sentire gratitudine o a fare caso alle tantissime fortune che ho. Da quando, invece, faccio caso alle cose belle della mia vita, anche quelle più piccole e insignificanti e me le appunto nel diario della gratitudine, riesco molto più facilmente a vivere nel qui ed ora e ad accettare tutto ciò che mi accade… quasi tutto.
Amo questo esercizio perché insegna ad apprezzare la nostra vita e accresce giornalmente il nostro senso personale di felicità.

Elisabetta Gaudio, Coach del Femminile in tirocinio

Libro
Il libro che mi ha cambiato la vita l’ho scoperto su una bancarella di un mercatino delle pulci di Torino e si intitola “Il Risveglio della Dea“. Ero una ventenne curiosa e ribelle e già allora mi interrogavo su cosa fosse la femminilità, quella naturale, ancestrale. Quella che scorgevo in alcune donne e che mi conquistava senza armi, ma che non ero sicura di padroneggiare. Quando l’ho letto ho pensato due cose: vorrei essere così e vorrei conoscere questa donna, Vicki Noble. Ho realizzato tutte e due questi obiettivi seguendo la mia natura e i miei desideri. Com’è giusto che sia: affidandomi alla mia vita.

Film
Un film di formazione per me è “Come ti divento bella”, un brutto titolo per un film che tra tante risate è una vera e propria sessione di Coaching! Racconta di una ragazza in sovrappeso che non si piace e convive con sentimenti di inadeguatezza, Amy Shumer. Amy, dopo aver battuto la testa, si risveglia e si vede bellissima. E da lì inizia la sua grande trasformazione, cambia lavoro, trova un fidanzato e soprattutto diventa una leader, di sé stessa, della sua coppia, del suo ambiente.

Esercizio di coaching
L’esercizio di coaching che mi ha cambiato la vita è stato l’esercizio sul decluttering (buttare 21 cose a settimana che non ci servono o non ci trasmettono più sensazioni positive). Il percorso sulla casa per me è potentissimo. Il giorno del mio compleanno ho eliminato dei gioielli d’oro che mi ricordavano momenti tristi e una lettera di mio padre, che ho bruciato con la preziosa scatola di legno antica che conteneva tutto quanto e che mi seguiva dall’età di 25 anni, ovvero dal giorno della sua morte. Con i soldi recuperati dalla vendita non sapevo cosa fare, non volevo comprare altri oggetti. Il giorno dopo mi ha telefonato un’amica che mi proponeva un biglietto aereo per Tokyo a 330 euro e un pellegrinaggio buddista. Ovviamente ho subito accettato!

Gaia Gabellini, Career & Talent Coach in tirocinio

Libro
La via dell’Artista, scontato forse per un coach in fieri ma illuminante come primo testo letto all’inizio del master. Ho capito l’importanza degli esercizi di coaching grazie a questo libro.

Film
Si muore solo da vivi. Film leggero ma con un bel messaggio sul coraggio e sull’importanza di uscire dalla nostra zona di comfort… così sicura anche quando sappiamo che è proprio quello che non vogliamo.

Esercizio di Coaching
L’esercizio più significativo è stato quello sul coraggio.
Prova a mettere nero su bianco le tue paure, poi esaminale singolarmente. Esplodi ogni paura in micro paure. Ricorda: ogni paura è composta da paure più piccole. Per ogni micro paura, segna 3 piccole azioni concrete che puoi fare fin da subito per affrontarla e arginarla.
Infine, il passaggio successivo, trova un modello a cui ispirarti e prova a immaginare come si comporterebbe al tuo posto nelle singole occasioni.
Vi assicuro che è un ottimo modo per uscire dalla propria comfort zone.

E voi da quale spunto volete partire?

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Autore: Redazione

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