4 esercizi pratici per allenare il coraggio

La paura è un’emozione utilissima: ci mette in guardia rispetto ai pericoli, siano essi reali o figurati, e ci fa capire quanto sono grandi i nostri sogni, quando abbiamo la tremarella al solo pensiero di realizzarli. All’estremo opposto della paura mettiamo il coraggio. Abbiamo la tendenza a pensare che, nel momento in cui supereremo tutte le nostre paure, allora troveremo l’agognato coraggio. Il coraggio, però, non è l’assenza di paura. Siamo persone coraggiose quando guardiamo le nostre paure e decidiamo di agire nonostante la fifa che proviamo. Perché la paura, in potenza, è nostra alleata: ci fa da bussola, indicandoci i possibili pericoli di cui tenere conto. Ma cosa succede se permettiamo alle nostre paure di frenarci, se lasciamo che si ingigantiscano e diventino un ostacolo al nostro cambiamento?

Allenare il coraggio: un percorso in 4 step

Il coraggio consiste nel compiere delle azioni che spaventano: tutto qui. Per superare le paure “basta” fare. E più ci sfidiamo a uscire dal nostro divano metaforico — la cosiddetta zona di comfort —, più ci alleniamo al coraggio. Prima di arrivare all’atto pratico, però, ci sono altri esercizi con cui puoi fare un po’ di riscaldamento e prepararti all’allenamento vero e proprio. Qui di seguito trovi una sorta di scheda di allenamento in 4 step. Li ho pensati idealmente come un percorso, perché credo nella strategia dei piccoli passi. Se vuoi cambiare la tua vita, continua ad allenarti con assiduità, un’azione minuscola alla volta.

Esercizio 1. Individua cosa ti fa paura

Come ci insegna il coaching, il punto di partenza di qualunque cambiamento è la consapevolezza.  La paura si può manifestare in forme diverse, dai dubbi esistenziali all’ansia. Non tutte le paure sono uguali.

  • Ci sono paure “buone”, come quelle che ci proteggono da pericoli reali. Per esempio, è una paura sensata quella che ci induce a tenere alta la guardia, se camminiamo di notte da soli in un quartiere considerato poco sicuro.
  • Ci sono le paure indotte, legate a un’esperienza poco piacevole. Per esempio, chi esce da una relazione tossica, avrà paura di innamorarsi di nuovo e di ricadere negli stessi errori.
  • Ci sono le paure legate alle credenze, a qualcosa che crediamo vero senza averne le prove empiriche. Per esempio, è la paura di chi non prova nemmeno a realizzare un progetto che desidera perché teme di non essere all’altezza, e quindi ci rinuncia a priori.

Cosa puoi fare? 

  • Fai una lista di tutte le tue paure, quelle ricorrenti e quelle legate a uno specifico momento/azione.
  • Accanto a ognuna delle paure sulla lista indica se è un pericolo concreto, se si tratta di una paura indotta o se è legata alle tue convinzioni.

Già solo facendo questa lista, avrai un quadro chiaro di quante delle tue paure siano fondate e di quali ti stanno invece impedendo di vivere la vita che desideri.

Esercizio 2. Se le tue paure potessero parlare

Un esercizio molto efficace per limitare il potere che le paure hanno su di te è renderle dei “personaggi” parlanti.

Come puoi fare? 

  • Prendi il tuo journal (perché ne hai uno, vero?) o un taccuino con una penna e immagina che le tue paure possano parlare.
  • Parti dalla paura che in questo momento senti più limitante per la tua vita.
  • Fai alla paura una serie di domande e scrivi le risposte. Che cosa ha da dirti? Quali sono le sue preoccupazioni? Perché è riluttante a farti compiere quel passo che potrebbe portarti a realizzare i tuoi sogni? Quali paure ha la tua paura? Quali consigli ha da darti?

Se dai voce alle tue paure, le rendi tangibili, concrete. Fino a quando restano nella testa, avranno modo di lievitare e si nutriranno di tutte le tue incertezze. Portarle fuori di te sarà un modo di renderle oggettive e potrai ridimensionarle e addirittura smontarle.

Esercizio 3. Sii consapevole dei tuoi punti forti e deboli

Puoi applicare il principio della consapevolezza anche ai tuoi punti di forza e di debolezza. Riconoscere i tuoi punti di forza ti aiuterà a comprendere su quali risorse puoi contare e, di conseguenza, anche ad affrontare le situazioni con una maggiore sicurezza. Essere cosciente delle tue abilità ti aiuterà ad avere successo negli ambiti che sono importanti per te e ti spingerà a compiere quei piccoli atti di coraggio che ti fanno mettere un piede fuori dalla tua zona di comfort. Al contrario, riconoscere i punti deboli ti mostrerà le tue criticità. Spesso, infatti, le paure sono legate alle nostre presunte incapacità di far fronte a delle situazioni specifiche. Quindi, se migliori nei punti in cui ritieni di essere carente, anche le paure saranno meno pressanti.

Come puoi fare?

  • Compila due liste. Nella prima metterai i tuoi punti di forza, nella seconda i tuoi punti deboli.
  • La lista dei punti di forza ti servirà per sapere in quali circostanze puoi evitare di avere paura perché di certo te la saprai cavare.
  • La lista dei punti deboli, invece, sarà quella su cui andrai a lavorare per migliorare nelle zone d’ombra che possono sembrarti “pericolose”.

Esercizio 4. Impegnati in piccole azioni coraggiose

L’abbiamo detto: il coraggio si allena nel fare. Quindi, vanno bene le liste e il journal ma, a un certo punto, dovrai assumerti qualche rischio. Piccolo eh! Se hai paura dell’acqua, non inizierai facendo un tuffo in mare da uno scoglio. Potresti però cominciare col mettere un piede in acqua per poi allontanarti un po’ dalla riva, fin dove si tocca.

Come puoi fare?

  • Comincia da azioni banali. Per esempio, se usi la mano destra, inizia a lavarti i denti con la sinistra. Oppure ordina dal menù qualcosa che non hai mai provato e che non sai se ti piacerà. Quella lieve scomodità sarà il tuo piede nell’acqua.
  • Dopo questo step iniziale, puoi affrontare rischi un po’ più strutturati. Prova a fare qualcosa che ti espone a tal punto da farti venire i sudori freddi al solo pensiero. Potresti, che so, indossare un outfit eccentrico, che richiami l’attenzione sulla tua persona, oppure rivolgere la parola a un estraneo, o fare un piccolo viaggio in solitaria. Deve essere un’azione equivalente a camminare nell’acqua ma dove tocchi ancora.
  • A questo punto ti aspetta il grande tuffo ma attenzione: non deve essere nulla di folle. Deve essere un’azione che per te è importante ed è allineata con i tuoi valori e che, naturalmente, ti fa molta paura. Hai presente quelle azioni che muori dalla voglia di fare ma che, al tempo stesso, ti spaventano tanto da paralizzarti? Riprendi la lista dell’esercizio 1: sono tutte appuntate lì. Ritornando nella metafora del tuffo, non devi buttarti così, di botto, senza avere la minima preparazione. Probabilmente hai scelto un’azione legata a un obiettivo grosso. E proprio come si fa con gli obiettivi ambiziosi, suddividi i passaggi in azioni sempre più piccole: ti sembreranno molto meno spaventose.

Questo programma di allenamento in 4 step è solo uno dei possibili modi per affrontare le tue paure e ti dà anche un assaggio dell’approccio del coaching. Come ogni allenamento che si rispetti, sarà più mirato se ti affidi alla guida di un, o una, coach. Se vuoi provare ma sei titubante, da’ un’occhiata al programma di coaching gratuito di AdF e inizia subito ad allenare il tuo coraggio!

Giovanna Martiniello

Autore: Giovanna Martiniello

Sono un’introversa ipersensibile con la passione per le storie. Ho l'inquietudine tipica di chi è vissuto a lungo su un suolo vulcanico. Vivo in collina ma non potrei stare senza la città. Nel 2017 ho frequentato il Master in Coaching di Accademia della Felicità, ho mollato il posto fisso e mi sono abilitata come coach. Mi occupo di scrittura autobiografica per la comunicazione, integrando la metodologia del coaching nelle mie competenze di scrittura.

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