Stabilire dei confini è essenziale per vivere bene con noi stessi e per avere rapporti equilibrati e armoniosi con gli altri. Non è sempre immediato riuscire a delimitare confini adeguati. Capita spesso che i nostri confini siano quasi invisibili, decisamente valicabili. Ma può anche succedere che siano troppo rigidi e diventino barriere che ostacolano la comunicazione e l’interazione con gli altri. Come puoi capire se i tuoi confini sono efficaci o se hai bisogno di lavorarci su? Ci sono alcuni segnali da tenere in considerazione.
- Ti senti sempre prosciugato. C’è un tipo di stanchezza che colpisce in particolare le persone che tendono a compiacere gli altri e a dire di sì anche quando vorrebbero dire di no. È una sensazione simile a quando ti mancano le energie, come se quelle energie ti venissero risucchiate e tu ti senti prosciugato. Ci vuole un grande investimento di forze nel mettere i bisogni degli altri prima dei tuoi. La stanchezza che ne deriva si può manifestare come mentale, emotiva e persino fisica. Questo succede perché se i tuoi confini sono deboli o inesistenti, è come se lavorassi di continuo senza mai vedere il risultato desiderato.
- Sei spesso risentito. Quando sei abituato a soddisfare le esigenze delle persone care prima ancora delle tue, inizi poco per volta a covare risentimento verso quelle persone. Il risentimento è un chiaro indicatore del fatto che i tuoi confini vanno rivisti, perché sono stati oltrepassati o ignorati.
- Le tue relazioni sono sbilanciate. Pensa alle tue relazioni, di varia natura, e chiediti se tendi a dare troppo, a impegnarti troppo, a condividere troppo. Il troppo è facilmente individuabile: te ne rendi conto quando l’altra persona coinvolta nella relazione non investe allo stesso modo in cui fai tu. Se il rapporto si tiene in piedi perché sei tu a fare tutto il lavoro e sacrifichi le tue opinioni e il tuo benessere per la felicità dell’altra persona, sei all’interno di una relazione sbilanciata. Ed è il momento di rivedere i tuoi confini.
- Tendi a rimuginare. Rivivere nella mente eventi, cose dette o che avresti voluto dire ma non hai detto, è doloroso, frustrante e ti fa sentire impotente. Inizi a chiederti cosa avresti potuto fare o dire, in modo che la situazione si evolvesse diversamente. Magari, per quieto vivere, hai incassato con il sorriso uno sgarbo o risolto uno screzio come se nulla fosse successo. Solo che con il senno di poi continui a pensarci e a riviverlo nei tuoi ricordi covando risentimento (vedi punto 2) per la persona coinvolta nell’episodio che ti causa malessere. Se è un’abitudine che ti suona familiare, fai molta attenzione perché potrebbe essere un segnale evidente del fatto che hai bisogno di lavorare sui tuoi confini.
- Parli male degli altri. Molto spesso le persone con dei confini che non sono ben definiti non riescono ad avere un confronto diretto con gli altri. Se avviene un litigio con qualcuno o se, semplicemente, ci sono divergenze di opinioni, potresti avere la tendenza a sparlare o a lamentarti con amici o conoscenze in comune. Capita a tutti ogni tanto. Quando diventa un’abitudine, però, occorre far scattare il segnale di pericolo. Se è il tuo caso, ti chiedo di non giudicarti ma di prenderne atto, in modo che tu possa intervenire su questo aspetto. In questo contesto, un comportamento simile indica un’incapacità di comunicazione su cui puoi intervenire proprio lavorando sui confini.
- Sei molto giudicante. Capita di frequente che chi ha difficoltà a comunicare i propri bisogni e a fare delle proprie preferenze e dei propri desideri una priorità tenda poi a giudicare, in modo anche pesante, le persone che quella capacità ce l’hanno e la usano. Pensa a come reagisci di fronte a una persona che è assertiva o diretta. Credi che sia egoista e la apostrofi nei tuoi pensieri con aggettivi poco carini? Se è così, ti invito a smettere di rivolgere la tua attenzione verso l’esterno e a guardare dentro di te, per mettere a fuoco le tue emozioni. Molto spesso, infatti, l’attitudine al giudizio dipende dall’incapacità di mettersi al primo posto, di essere cioè la priorità di se stessi. E quando diventi consapevole di questo, stabilire dei confini più efficaci diventa la chiave di volta per trasformare la situazione.
- Hai un comportamento passivo-aggressivo. Il comportamento passivo-aggressivo è una forma di comunicazione indiretta, che può manifestarsi in vario modo, spesso con l’uso del sarcasmo a sottolineare delle situazioni o con gesti eccessivi, come sbattere la porta un po’ troppo forte. Una comunicazione efficace è diretta, mentre quella indiretta è una comunicazione inefficace perché non apre un dialogo. Così, invece di dire chiaramente quello che pensi o come ti senti, ti limiti a un commento sarcastico o alzi gli occhi al cielo con aria di rimprovero. Stabilire dei confini adeguati passa anche dal concedersi il diritto di dire apertamente ciò che va bene o meno per te.
Forse nell’età evolutiva non ti è stato insegnato a dire di no o a distinguere la differenza tra prendersi cura di sé ed essere egoista. Ecco perché potresti essere una persona senza confini, o i cui confini sono poco definiti. A tracciare dei confini che ti garantiscano una relazione più serena con gli altri si può imparare anche in età adulta. Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio di leggere altri post sullo stesso tema:
- Definire i propri confini per una felice relazione di coppia
- Vuoi definire i tuoi confini? Impara a comunicare i tuoi bisogni
- Stabilisci dei confini netti tra vita personale e professionale
Se ti accorgi che hai bisogno di fare un lavoro più approfondito sui tuoi confini nelle diverse aree della tua vita, un percorso di coaching potrebbe esserti molto utile.