Mettere ordine tra le emozioni per ritrovare se stessi

Pensavate che scegliere uno stile di vita semplice volesse dire semplicemente buttare quelle meravigliose scarpe turchesi che avete comprato del numero sbagliato e che indossavate con dolore come la sorellastra di Cenerentola? O magari disfarsi delle vecchie cassette dei Duran Duran con le quali avete tanto sognato?

Aimè no, per quanto abbiate fatto dei grandi passi manca ancora una parte importante. Mettere ordine vuol dire partire prima di tutto da noi stessi e dalle nostre emozioni.

Capire chi siamo veramente, cosa proviamo, cosa ci fa star bene è spesso qualcosa che diamo per scontato. Procediamo sui nostri binari con il pilota automatico ma sono veramente nostre le reazioni che abbiamo ai comportamenti altrui? Ci appartengono fino in fondo le nostre credenze e convinzioni?

Per anni il nostro istinto di sopravvivenza ci ha spinto a difenderci, a fare del nostro meglio per proteggerci dalle ferite inferte, e per farlo ciascuno di noi ha utilizzato modalità differenti. Con il tempo, senza esserne neanche troppo consapevoli, le nostre strategie di difesa sono diventate la modalità automatica che utilizziamo per relazionarci al mondo, il metro con cui prendiamo le misure. Ognuno sviluppa la sua: c’è chi accumula prove delle delusioni ricevute, chi annega i suoi problemi nel cibo, nel sesso, nel lavoro o nello shopping. Così facendo, e senza porci troppe domande, questi comportamenti, questo modo di pensare e giudicare gli altri sono diventati parte integranti del nostro essere.

Ripulire la testa dalle mille emozioni che ci navigano richiede tempo.

Spesso il modo più facile per iniziare a osservare con lucidità le nostre emozioni è proprio apprezzare l’astuzia e la creatività di tutte le soluzioni che abbiamo utilizzato per tener testa alla vita. La nostra voglia di essere migliori è una spinta incredibile per fare grandi cambiamenti ma non possiamo ascoltarla se stiamo lottando con sentimenti come vergogna, colpa o rimpianto, non possiamo farla fiorire se non le creiamo spazio.

Lo stile di vita minimalista ci aiuta perché ci richiede di osservare attentamente e scoprire quello che conta veramente per noi.

Come per tutto il resto sviluppare questa capacità richiede pratica e dovremo setacciare parecchi oggetti e liberarci di tanti atteggiamenti prima di comprendere cosa è realmente essenziale.

Ecco qualche dritta che può sostenervi mentre cercate di chiarire chi siete e cosa volete:

1. ACCETTATEVI ESATTAMENTE COSÌ COME SIETE – Giudicarci e criticarci costantemente è diventata una costante. Dobbiamo imparare a volerci bene e convincerci che siamo abbastanza, abbiamo abbastanza e saremo abbastanza anche in futuro. Solo quando ce ne convinceremo nel profondo saremo pronti a lasciare andare tutto ciò che non ha importanza.

2. STABILITE DEI CONFINI – Molte persone credono che stabilire dei confini significhi solo farlo verso l’esterno. In realtà ancora più importanti sono i confini e i paletti che ci poniamo internamente. Chiedetevi: “che paletti devo fissare perché io possa vivere nel rispetto di me stesso, dei miei valori ed allo stesso tempo accogliere con la migliore interpretazione possibile le azioni, le parole e le intenzioni altrui?”. Stabilire dei sani confini significa essere chiari su ciò che per noi è ok e ciò che non lo è.

3. BASTA AVERE IL TERRORE DI SENTIRE – Evitare le nostre emozioni è diventato quasi un lavoro full-time per molti di noi, in particolare abbiamo tutti una priorità: evitare il dolore. Molto del lavoro che faccio è aiutare le persone a fermarsi e semplicemente accettare ciò che stanno provando in quel momento. Provate a pensare alle emozioni come a una palla gonfiabile. Vi è mai capitato di essere in piscina e di provare a sedervici sopra? Le nostre emozioni sono come quella palla, anche se proviamo a tenerle giù, tornano in superficie e più le spingiamo in basso maggiore sarà la forza con cui riemergeranno.  Vi suona familiare?

4. CONCEDETE IL BENEFICIO DEL DUBBIO – Pensare il meglio delle persone non è ingenuo. E’ generoso e va applicato con dei sani confini e responsabilmente. Non è cieco perdono. E’ semplicemente riconoscere che stiamo tutti provando ad affrontare la vita come meglio possiamo. Riconoscere le migliori intenzioni negli altri ci aiuta a vivere con un migliore stato d’animo e un diverso approccio a ciò che accade. Smettiamo di giudicare gli altri per quello che vorremmo che fossero e iniziamo ad amarli per quello che realmente sono. Applicare questa compassione a noi stessi è il primo grande passo per poi poterla rivolgere agli altri.

Francesca Zampone coach

Autore: Francesca Zampone

Nel 2011 ho fondato Accademia della Felicità. Sono nata nel 1971, vivo e lavoro a Milano, ma Londra è la mia città del cuore. Sono appassionata di comportamento umano, musica, letteratura, cinema. Negli ultimi anni mi sono specializzata in coaching delle relazioni e ho sviluppato un mio sito web dedicato dove tratto queste tematiche. Ho scritto diversi libri. Per Giunti Editore sono usciti 6 volumi tematici con esercizi di coaching e crescita personale. Per Rizzoli è uscito il saggio L'Accademia della Felicità, che racchiude la mia esperienza come coach e tutto quello che ho imparato sulla felicità.

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  • Grazie, e.. Serena notte!
    Niente è casuale e se sono qui a scrivere e pensare è perchè quello che ho letto mi parla ora come una voce vicina.
    Sara.