Azioni concrete per quando ti senti solo/a

Negli ultimi due anni molte persone hanno sperimentato la solitudine, non solo per l’isolamento forzato dovuto all’emergenza sanitaria ma anche perché si è modificato il modo in cui ci relazioniamo con gli altri. I rapporti virtuali hanno preso sempre più spazio nelle nostre vite, tanto che anche il linguaggio del corpo è cambiato e, con esso, la sensazione di essere a proprio agio in presenza di altre persone. Il senso di solitudine, tuttavia, non ha a che vedere solo con la mancanza di qualcuno ma è una tematica molto profonda, che investe la sfera emotiva e mette in discussione il valore di sé.

Cosa può significare sentirsi solo/a

Quando arriviamo a formulare il pensiero “mi sento solo/a”, in realtà stiamo esprimendo una sensazione piuttosto generica che ci provoca un malessere, emotivo e talvolta anche fisico. Scendendo più nello specifico, potremmo scoprire i veri motivi di quel malessere. Alcuni modi in cui potremmo riformulare la sensazione di sentirci soli/e:

  • Sento di non essere importante per le persone che amo
  • Non mi sento utile agli altri
  • Mi sento invisibile, come se non esistessi
  • Ho paura del rifiuto e preferisco isolarmi
  • Non so gestire i momenti di solitudine perché stare con le mie emozioni mi crea disagio
  • Le mie relazioni sono superficiali, non c’è nessuno con cui mi sento davvero in sintonia
  • Non c’è nessuno con cui potermi confidare e a cui raccontare quello che mi succede
  • Quando sono in mezzo a tante persone vorrei scappare ed essere altrove.

La solitudine può esprimere un disagio diverso, un’inadeguatezza, la convinzione che le altre persone non ci vedano o non ci siano per noi.

Ripartire dalla relazione

Qualunque sia il motivo che traduce il pensiero “mi sento solo/a”, è indubbio che si tratta di una delle sensazioni più spiacevoli da provare per un essere umano. Siamo, per definizione, animali sociali, ci siamo evoluti strutturandoci in contesti socio-economici comunitari, esistiamo in relazione agli altri. Quando sperimentiamo la solitudine, viene meno il concetto stesso di comunità su cui si fonda il vivere sociale. Abbiamo visto che la sensazione di solitudine abbraccia aspetti molto soggettivi, che evidenziano una difficoltà rispetto alla relazione con l’altro da sé. Per mitigare quella sensazione, è proprio dalla relazione che dovremmo ripartire. Ci sono una serie di domande che puoi farti per mettere a fuoco i problemi relazionali connessi con il senso di solitudine.

  • Domandati qual è il tipo di relazione che vorresti avere con le persone. I nostri rapporti con le persone hanno diversi livelli di profondità. Forse in questo momento senti il bisogno di una connessione più intensa.
  • Chiediti quali sono le difficoltà che incontri nel rapportarti agli altri. C’è un tema legato al carattere o magari ti capita di sentirti solo/a quando ti ritrovi in un contesto nuovo dove non conosci nessuno.
  • Indaga quale parte hai nella dinamica relazionale. Una relazione è sempre fatta di almeno due persone, ciascuna delle quali ha un proprio ruolo e una propria responsabilità all’interno della relazione. Prova a capire se ci sono dei pattern di comportamento che reiteri e che ti portano a provare la sensazione di solitudine.

Suggerimenti pratici per sentirti meno solo/a

I momenti in cui sperimenti la solitudine non sono necessariamente negativi. Puoi usarli per riflettere su di te, sui tuoi bisogni e desideri. Se si protraggono a lungo, però, possono sfociare in stati depressivi più o meno seri. Voglio darti alcuni suggerimenti molto pratici che puoi attuare subito per sentirti meno solo/a.

  • Fai volontariato. A volte ci concentriamo talmente tanto su di noi che ci dimentichiamo che esiste tutto un mondo fuori da noi in cui possiamo dare il nostro contributo. Le attività di volontariato sono varie e suddivise in ambiti diversi: leggere agli anziani, insegnare italiano agli stranieri, portare a casa la spesa a chi ha problemi di salute, per esempio. Se non sai da dove partire, contatta il tuo comune e chiedi un elenco delle associazioni di volontariato presenti sul territorio. Il volontariato è un modo per fare qualcosa di utile per un’altra persona e nutrirsi della sensazione che la propria vita ha un valore intrinseco.
  • Iscriviti a un corso in presenza. Tira fuori dal cassetto una passione e iscriviti a un corso per concretizzarla. Può essere un corso di ballo, di pittura, di cucina, di inglese. Oppure unisciti al club del libro o di lavoro a maglia del tuo quartiere. Questo ti consente di uscire e di essere fisicamente con altre persone. In più, ti assicura di incontrare persone con cui hai (almeno) un interesse in comune.
  • Adotta un animale. Se hai la possibilità di farlo, vai al canile o al gattile e adotta un animale solo e abbandonato. Prenderti cura di un altro essere vivente ti aiuterà a uscire dalla solitudine e ti insegnerà cosa vuol dire essere presente per qualcun altro. Inoltre, si creerà una relazione che non potrai avere con un essere umano e sarà molto appagante avere qualcuno che ti aspetta quando rientri a casa.
  • Prenditi cura di te. L’ho tenuto come ultimo suggerimento, perché dovrebbe essere alla base di tutti gli altri. Spesso quando siamo in preda a un malessere, siamo talmente risucchiati nella nostra oscurità da dimenticare i concetti elementari di self-care. Parti dalle azioni minime: dormi a sufficienza, cura la tua alimentazione, fai un po’ di esercizio fisico, passa del tempo all’aperto. Gesti quotidiani che ti aiuteranno, poco per volta, a essere in armonia con l’ambiente intorno a te.

Dopo il periodo di isolamento che abbiamo vissuto per l’emergenza sanitaria, è comprensibile che tu ti senta solo/a. Datti tempo per riprendere a socializzare e ricostruire una nuova normalità.

Se, invece, la sensazione di solitudine maschera un tema di autostima e te la senti di impegnarti in un percorso altamente trasformativo, ti consiglio di valutare Un anno per cambiare la tua vita. È un percorso che dura, appunto, un anno, durante il quale lavoreremo in parallelo su vari aspetti della tua vita in cui ti senti in difficoltà. Ti darò spunti, input, esercizi e non ti lascerò mai solo/a. Prenota l’incontro zero gratuito e raccontami di te. Ti aspetto!

Francesca Zampone coach

Autore: Francesca Zampone

Nel 2011 ho fondato Accademia della Felicità. Sono Coach dal 2005 e mi occupo di Career Coaching e Talent Management dallo stesso anno. Mi sono occupata a lungo di Diversity e Change Management in ambito risorse umane fino a diventare la responsabile risorse umane della mia casa discografica del cuore. Negli ultimi anni mi sono specializzata in Coaching delle relazioni e ho sviluppato un sito dedicato alle mie attività personali: www.francescazampone.com. Vivo e lavoro a Milano, ma Londra è la mia città del cuore. Sono appassionata di comportamento umano, musica, letteratura, cinema.

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