Boudoir Letterario

Valentina Ciannamea è la nostra giornalista/amica/scrittrice/futura Coach qualche sera fa è andata nel boudoir letterario di Damoiselles e ha incontrato il sociologo Francesco Alberoni che parlava di comportamenti maschili.

Chissà cosa ha scoperto?

Buon martedì a tutti

Francesca

Che cosa ho imparato al boudoir letterario con Francesco Alberoni

Il boudoir letterario a cui ho partecipato qualche giorno fa è stato qualcosa di intimo, come lo è una stanza per sole donne avvolta dal profumo di carta, e dove è ammesso un solo uomo in virtù di quel che sa sull’amore. Il tema della serata era “Donne Forty” tra dire fare, baciare, lettera e testamento. Una conversazione tra Lucia Giulia Picchio, autrice del libro “Forty. Avventure di una quarantenne tra casa e libri, tra realtà e reality”, il sociologo Francesco Alberoni e la giornalista Giusy Cascio, al boudoir milanese Damoiselles.

Quello che ho imparato in una serata così è una lezione, anzi tre, sulla coppia e sull’amore.

Lezione N°1: l’uomo inganna con le parole ma se è innamorato, parla la stessa lingua della donna.

A volte abbiamo la sensazione che noi e gli uomini parliamo lingue diverse. Ovvio: ce lo dicono da quando siamo nate che loro sono un incrocio animalesco proveniente da Marte e noi delle ingenue donzelle piovute da Venere. E due specie diverse che si trovano a vivere insieme sul pianeta Terra non conoscono la stessa lingua. Alberoni, poi, non va mica per il sottile: per lui gli uomini sono un po’ “tardoni” quando si tratta d’amore, cioè ci mettono un po’ a capire quando sono innamorati, parlano male il linguaggio dell’amore perché non lo conoscono (da marziani quali sono c’è da aspettarselo) e i dettagli… beh non sono certo il loro forte. Una donna deve apparire illuminata a festa perché lui la noti. Il tacco, il rossetto, la gonna, tutto funzionale affinché l’uomo s’accorga di una bellezza che sarebbe ancor più vera senza orpelli, ma tant’è! L’uomo ha bisogno dei gingilli tranne in un caso: quando è innamorato. Il marziano innamorato si trasforma: riesce a cogliere la delicatezza di uno sguardo, la bellezza di un sorriso, l’ironia di un abito, la piega di un ginocchio, la linea di un naso e parla, udite udite, la stessa lingua delle venusiane! Al punto da capire che cosa vuol dire la cura di una cena, l’attesa di un appuntamento, il desiderio di una vita a due. E una volta imparato a capirsi si può continuare a lungo. Per riuscirci pare serva un po’ di impegno da parte di entrambi e, poiché un traduttore simultaneo e magari anche in digitale non l’hanno ancora inventato, con una non trascurabile pazienza.

Lezione N°2: l’inconscio non sbaglia mai completamente, se t’innamori non hai sbagliato tutto

Può suonare come una consolazione e un po’ lo è, però accetto con grande sollievo le parole del prof. Alberoni quando dice che nelle nostre scelte, l’inconscio gioca sempre le sue carte e non sbaglia mai completamente. Perciò quando pensiamo di aver preso una bella cantonata innamorandoci del tipo che non centra nulla con noi, non abbiamo sbagliato tutto. Accettiamo la scelta, poi se la storia segue una trama diversa, vuol dire che dobbiamo scrivere un nuovo capitolo della nostra vita, ma quel che è stato ha sempre qualcosa da insegnarci.

Lezione N°3: l’intimo è l’ultimo vestito da sera

Poiché l’incontro s’è svolto in un boudoir gestito da due ragazze, che è più di un semplice negozio perché qui, oltre a vendere lingerie dolce/piccante e giochi erotici, si fanno anche presentazioni, feste, lezioni di make up o burlesque, è stato inevitabile parlare dell’abbigliamento intimo. Alberoni l’ha definito “l’ultimo vestito da sera”. Quello che scegliamo di indossare in camera da letto dona, a tutte, indiscutibile bellezza e una certa dose di autostima.

Seguendo il gioco dire, fare, baciare lettera e testamento, Alberoni ha omaggiato le donne del suo testamento della serata, inteso più che altro come il sogno che l’uomo e la donna smettano di punzecchiarsi per ferire e ferirsi. E come non dargli ragione? Viene anche a nostro vantaggio sotterrare gli spilloni, affinché la guerra tra la venere e il marziano si giochi solo a letto e con la sola arma del piacere!

 

Francesca Zampone coach

Autore: Francesca Zampone

Nel 2011 ho fondato Accademia della Felicità. Sono nata nel 1971, vivo e lavoro a Milano, ma Londra è la mia città del cuore. Sono appassionata di comportamento umano, musica, letteratura, cinema. Negli ultimi anni mi sono specializzata in coaching delle relazioni e ho sviluppato un mio sito web dedicato dove tratto queste tematiche. Ho scritto diversi libri. Per Giunti Editore sono usciti 6 volumi tematici con esercizi di coaching e crescita personale. Per Rizzoli è uscito il saggio L'Accademia della Felicità, che racchiude la mia esperienza come coach e tutto quello che ho imparato sulla felicità.