Per il ciclo Master Series, la rubrica che ospita chi ha frequentato il nostro Master in Coaching qualche anno fa e ha dato vita a un business indipendente, oggi vi presentiamo Paolo Astrua.
Quando hai frequentato il Master di Accademia della Felicità? Quando invece hai iniziato a lavorare attivamente come coach?
Ho iniziato a frequentare il Master in Coaching in Accademia della Felicità a ottobre 2017 e ho inserito il coaching nella mia attività in modo molto fluido, appena mi sono abilitato, nel dicembre del 2018.
Ci racconti qualcosa della tua specializzazione?
Quando ho iniziato il Master mi sembrava di avere le idee abbastanza chiare sul modo in cui avrei potuto integrare il coaching nella struttura della mia attività. Io sono giardiniere e progettista del verde, con un passato da teatrante. La mia intenzione era quella di apprendere le tecniche del coaching per poter lavorare con le persone sulla relazione con le piante, sia da un punto di vista tecnico, allenandole a diventare buone giardiniere per le proprie piante, sia da un punto di vista più legato alla crescita personale (come la relazione con le piante può permetterti di crescere come persona).
Addentrandomi nel percorso del Master ho imparato molto sulle tecniche di coaching e su me stesso. Alcuni degli aspetti più importanti per me sono stati la relazione col denaro, l’avere una vision chiara del mio lavoro, una struttura e la pianificazione del tempo. E poi il tirocinio mi ha insegnato tanto, lavorando direttamente con le persone. Grazie al Master ho focalizzato meglio la mia figura di Filosofo Vegetale. Ho preso il coraggio a due mani e ho sviluppato i miei servizi.
Oggi seguo come tutor-giardiniere i miei clienti che desiderano diventare indipendenti nella gestione delle loro piante, in sessioni uno a uno. Tengo workshop di crescita personale in relazione al mondo vegetale, in gruppi o in classi, sia dal vivo sia online. E continuo a progettare e realizzare piccoli giardini e terrazzi con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale.
Quali difficoltà hai incontrato lungo il percorso?
Le difficoltà non sono mancate, ad esempio io lavoro bene dal vivo e con la pandemia ho dovuto obbligatoriamente reinventarmi online. La difficoltà forse più dura per me è stata, soprattutto all’inizio, il cambiamento di mindset. Ho dovuto imparare a sostenere i miei slanci imprenditoriali, non solo nel momento in cui affiorano, ma con costanza nel tempo. Grazie al Master ho imparato a strutturare vendite e lanci. Ho capito quanto sia importante credere che la mia attività possa crescere. Perché se non ci credo io…
Come hai superato questa difficoltà?
È un work in progress. Ci lavoro ogni giorno. Un allenamento in cui ricordare i principi del coaching è utilissimo, per non perdere focus e determinazione.
La rete di relazioni che si è creata con i miei clienti però è una conferma importante che sto procedendo sulla strada giusta. Le relazioni con le persone, vedere quanto le piante possano portare loro beneficio, mi regala grande soddisfazione e sto osservando che il mio lavoro è in crescita, nonostante i tempi duri.
Che suggerimento daresti a un coach che si sta formando adesso?
Affidati alle docenti e ai docenti validissimi di Accademia della Felicità. Valuta bene il terreno del mercato in cui ti inserisci, rimani con le radici ben salde in profondità ma lascia svettare le chiome dei tuoi progetti professionali in alto nel cielo.
Sia che tu voglia diventare un coach, sia che tu voglia lavorare su te stesso, frequentare un Master in Accademia della Felicità ti spinge a un livello di sviluppo personale e professionale utile a innescare il cambiamento che desideri per realizzare quello che desideri.
Sono disponibili gli ultimi posti per iscriversi all’edizione di Febbraio sia del Master in Coaching, nella formula a distanza, sia al nuovo Master sull’Intelligenza Emotiva.