Chi sei e cosa fai?
Mi chiamo Laura, sono una donna di 42 anni, mamma orgogliosa di una impavida bambina, moglie “zen” di un adorabile ansioso, manager di un team internazionale che si occupa di IT in ambito finanziario.
Sono e faccio tutto questo, non necessariamente in questo ordine, non necessariamente ogni giorno.
Di me posso dire e affermare che mi piace essere la donna che sono ora: solare, ottimista, autoironica e felice.
Come sei approdata in Accademia della Felicità e cosa ti ha convinta a fare il Master in Coaching?
Dopo due anni (2016 e 2017) faticosi, intensi dal punto di vista lavorativo ed emotivamente provanti, mi sono ritrovata “di colpo” a gennaio 2018 a leggere il libro di Raphaelle Giordano “La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola” e a riflettere sulla direzione che stava prendendo la mia vita: ovvero dove mi portava il pilota automatico (ma questa è la consapevolezza di ora che parla!).
Il mio obiettivo per il 2018 è diventato quindi “io al centro!”: prendermi tempo per me, anche solo di pianificare dei controlli medici o di godermi la gita fuori porta la domenica.
Ed ecco che durante una delle ricerche su google (non ricordo neppure la parola chiave della ricerca), mi sono imbattuta in “Accademia della Felicità” e nel programma della Happiness Week di marzo 2018, a cui poi avrei partecipato.
La decisione di iscrivermi al master è maturata in sordina, frequentando l’ambiente stimolante e frizzante di Accademia e delle persone che vi gravitano attorno. Ultimo, ma non meno importante, dopo aver avuto modo di relazionarmi con Francesca Zampone. Ha saputo accogliere i miei pensieri, la mia curiosità e riportarmi a leggere con ironia e con positività la donna “con pacchetto famiglia” che ero e che sono.
Che benefici ha portato il Master in Coaching nella tua vita finora?
Direi che riconosco due grandi benefici nella mia quotidianità.
Il primo, una rinnovata consapevolezza di chi sono, in tutte le mie sfumature, di cosa mi corrisponde e mi fa stare bene e del contributo che voglio lasciare agli altri.
Il secondo, la capacità di vivere al meglio ogni giorno, godendone il momento e non innescando il pilota automatico per incastrare tutto. Ora riesco a riconoscere il momento in cui “il pilota” si inserisce e fermarlo, anche se non sempre è facile. Mi auguro di arrivare al termine del master ed essere in grado di evitarne l’accensione.
Quali sono i cambiamenti più grandi che hai introdotto in questi mesi di Master?
In questi mesi ho imparato la potenza delle parole, dell’uso che se ne fa o che non se ne fa. A parlarmi con affetto, a guardarmi allo specchio e volermi ancora più bene.
Ho ampliato gli orizzonti di lettura. Ho scritto tantissimo, cosa che lascerebbe stupiti tutti i miei professori di italiano delle medie e del liceo, nemmeno ai tempi del diario segreto scrivevo con così tanta costanza e liberazione!
Dando libertà di sfogo alla mia creatività, ho sperimentato nuove ricette in cucina, colorato e riprenso anche la passione della fotografia che negli ultimi anni si era ridotta alle sole solite foto di famiglia.
Ho fatto mia una delle citazioni del Dalai Lama che mi echeggiava da tempo: “Imparare ad accettare. Non vuol dire rassegnarsi, ma semplicemente non perdere energia dietro a situazioni che non puoi cambiare, remando contro alla serenità della tua giornata”.
Mi godo la vita con più leggerezza e lascio aperto il cuore per accogliere nuove amicizie nuovi incontri, nuove esperienze.
Che cosa ti aspetti una volta finito il Master?
Questa è una bella domanda!
Ho iniziato il master per me, come crescita personale, senza immaginare che avrebbe potuto essere così trasformativo.
Sì, è vero, lo sentivo dire da tutte le persone che lo avevano fatto prima di me, lo avevano anche detto all’inizio del master. E io ero in aula per accogliere e raccogliere tutti i frutti che il percorso avrebbe portato con sé, senza precludere nulla!
Ed è così che la prospettiva è cambiata. Durante le lezioni in aula e lo studio a casa, mi sono resa conto della voce che mi sta chiamando per dare il mio “seppur piccolo” contributo al mondo.
Una volta finito il master voglio portare a termine il tirocinio. Mi aspetto mi aiuterà a delineare e comprendere ancora di più come specializzarmi nell’ambito del coaching al femminile. In particolare, per le neomamme che si trovano ad affrontare il rientro nel mondo lavorativo.
Se sei interessato a intraprendere un percorso come quello che ha affrontato Laura, sono aperte le iscrizioni alla prossima edizione del Master in Coaching di Accademia della Felicità.