Procrastinare è un’arte. Chi ha detto “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” non conosceva il brivido adrenalinico di finire un lavoro 5 minuti prima del termine di consegna né la soddisfazione colpevole di mangiare l’ultima fetta di torta prima di cominciare la dieta lunedì. La causa principale della tendenza a procrastinare è la mancanza di motivazione o una motivazione debole, che per noi non ha un’importanza tale da spingerci all’azione. Non sempre, però, procrastiniamo attività che non ci interessano, che ci annoiano o che ci fanno sentire sopraffatti. Ci sono momenti in cui rimandiamo anche questioni che ci stanno molto a cuore. Ti è mai capitato di trovare l’annuncio di lavoro perfetto per te, con tutte le caratteristiche che ti interessano e per il quale hai competenze e requisiti? Non devi fare altro che aggiornare il tuo curriculum e inviarlo, sapendo già di avere buone chance di essere chiamato per un colloquio. È la situazione che aspettavi da tanto tempo ma ti senti bloccato. Ti dici: lo faccio tra cinque minuti, anzi lo faccio domani a mente fresca. Poi passano i giorni e pensi che ormai è passato troppo tempo, che avranno preso qualcun altro; e, così, ci rinunci.
Si fa presto a dire auto-sabotaggio
Sembra una tipica situazione da auto-sabotaggio: ho un obiettivo motivante e tuttavia mi remo contro, mi ostacolo da solo per evitare di raggiungerlo. In un certo senso è così: la procrastinazione è, a tutti gli effetti, una tecnica di auto-sabotaggio e, difatti, il risultato è lo stesso. Di solito ci auto-sabotiamo perché non vogliamo uscire dalla nostra famosa zona di comfort, oppure perché pensiamo di non meritarci l’obiettivo che vogliamo raggiungere, o magari perché abbiamo bisogno di avere tutto sotto controllo. Ma, nel caso della procrastinazione di un’attività che ci sta a cuore, a fare la differenza sono le ragioni di fondo. Perché rimandiamo qualcosa che potrebbe rivelarsi molto importante per la nostra vita?
Questione di emozioni
Il motivo più plausibile per cui procrastiniamo azioni e progetti importanti per noi è che vogliamo evitare di provare emozioni spiacevoli. Siamo talmente terrorizzati dalle sensazioni fisiche ed emotive che potremmo provare, che ci paralizziamo, entriamo in una fase di blocco che ci confina nell’immobilismo. L’emozione “paralizzante” più ricorrente è la paura:
- La paura di fallire.
- La paura di sbagliare.
- La paura di apparire arrogante (“chi mi credo di essere?”).
- La paura di non essere abbastanza preparato o competente.
- La paura di apparire egoista ad anteporre i miei bisogni a quelli degli altri.
Tutte le emozioni che consideriamo negative, legate al conseguimento dell’obiettivo che ci fa battere il cuore, ci fanno piombare in uno stato di disagio da cui vogliamo fuggire a tutti i costi. In pratica, non ci diamo il permesso di fare qualcosa che per noi sarebbe importante perché non vogliamo sentirci a disagio. Per non ammettere questa verità che, da un punto di vista razionale, ci pare inammissibile, ci raccontiamo le solite storie: non abbiamo tempo, non è il momento giusto, il gioco non vale la candela, in fondo non è così importante come pensiamo.
Un esercizio per sbloccare la situazione
Se ti accorgi che stai procrastinando, se sei in balia di un’ansia da perfezione che non ti fa andare avanti, prova a fare questo esercizio.
- Inizia dal farti una domanda “potente”: Quali emozioni negative proverei se facessi la cosa che sto evitando?
- Immaginati nella situazione che stai cercando di evitare, calati completamente nella parte. Non devi proiettarti in uno scenario in cui va tutto nel verso giusto e tu ne esci vincente. Devi creare con la mente quello che per te sarebbe lo scenario peggiore possibile, nel quale le sensazioni spiacevoli da cui fuggi si materializzano una per una. Quindi, riproduci anche eventuali sintomi fisici, come ansia, sudori freddi, voce tremante. Evoca le tue paure: osservati mentre sbagli, mentre fai una gaffe, mentre stringi mollemente una mano. Rendi vivo il tuo peggiore incubo. Immagina di fare l’azione (o le azioni) che stai procrastinando.
- Prendi nota. Come ti senti? Quali emozioni stai provando davvero? Quali sono le emozioni che non vuoi sentire? Forse sono diverse da quelle che avevi immaginato. Fai una lista delle emozioni e delle paure che si sono manifestate.
Passare del tempo con le emozioni che non vuoi provare
Lo scopo di questo esercizio è di farti attraversare le emozioni che hai paura di provare, in modo da stare con quella sensazione di disagio. Solo se non ti sottrai a emozioni e paure puoi andare avanti e rompere la tua realtà statica. Sperimenta le emozioni che non ti piacciono, respirale, accoglile, passaci del tempo insieme. Le emozioni non sono fini a se stesse, hanno sempre qualcosa da mostrarti, se sei pronto a recepire. Di cosa ti parla quella paura? Su quali difficoltà fa luce? Nella maggior parte dei casi, quando ci immergiamo nelle emozioni da cui istintivamente scappiamo, i primi momenti sono difficili: ci sembra di non poterle sopportare. Ma è il primo impatto, poi ci accorgiamo che siamo perfettamente in grado di gestirle. E la felice conseguenza è che, non temendo più quelle emozioni, possiamo finalmente aprirci a un ventaglio di possibilità che la procrastinazione ci chiudeva. Ok, forse ti sentirai a disagio, ma puoi sopravvivere a quella sensazione. La prossima volta che ti accorgi di procrastinare qualcosa a cui tieni, chiediti: quali emozioni sto cercando di evitare? Ora sai cosa fare.