Hai mai pensato a quanto l’inquinamento acustico abbia un impatto negativo sul nostro benessere? Io ho avuto modo di rifletterci di recente, quando sono stata in Asia per alcuni giorni, soggiornando in isole remotissime e lontane dal circuito del turismo mainstream. Si potrebbe immaginare che, in luoghi così defilati, gli unici suoni che si sentono sono quelli della natura. Invece, dovunque arrivi l’essere umano arriva anche l’inquinamento acustico. Mi riferisco ai suoni di tutti i giorni, a cui non facciamo nemmeno più caso e che, messi tutti insieme, danno vita a un rumore di fondo continuo e fastidioso. Suoni come la TV, le auto, il chiacchiericcio, gli elettrodomestici, i lavori in corso in città, le sirene delle ambulanze… la lista sarebbe infinita.
Il rumore e i rischi per il nostro benessere e la nostra salute
Secondo la psicologia e le neuroscienze, l’inquinamento acustico è una delle molteplici cause di stress per l’uomo moderno. Il rumore crea una serie di reazioni nel corpo, che rilascia nel sangue adrenalina e cortisolo, gli ormoni dello stress. In casi estremi, il rumore può causare anche danni fisici, come quelli all’udito, e psicologici, come la depressione. Ma in questo contesto ci interessa capire in che modo l’esposizione continua ai rumori della vita di tutti i giorni impatta negativamente sul nostro benessere. L’inquinamento acustico influisce sulla nostra concentrazione, sulla memoria e sulla nostra capacità di ascolto. Per dovere di completezza va detto che non tutti i rumori sono stressanti. Esistono alcune tipologie di rumori, conosciuti come “white noise” (rumore bianco) o “brown noise” (rumore marrone), che sono considerati benefici. Sono rumori che riproducono alcuni suoni presenti in natura e vengono utilizzati per lavorare più focalizzati e per dormire meglio, in quanto aiuterebbero a rilassarsi. Bisogna comunque utilizzarli a volume basso e senza esagerare con i tempi: alla lunga anche questi rumori “buoni” possono risultare molto fastidiosi.
Il silenzio e la ricerca attiva dei suoni
All’estremo opposto del rumore troviamo il silenzio. Per citare una vecchia canzone, potremmo chiederci: che suono ha il silenzio? Questo perché, al contrario di quel che si potrebbe pensare, il silenzio non è totale assenza di suoni. Un silenzio di questo tipo può essere riprodotto solo in modo artificiale. I suoni fanno parte della nostra quotidianità e contaminano anche il silenzio. Esistono dei tipi di meditazione che consistono nell’osservare il silenzio, andando a caccia dei suoni che lo compongono. Sono meditazioni che attivano la concentrazione e l’ascolto: non si è più spugne passive dei rumori presenti nell’ambiente ma, una volta eliminate le interferenze sonore aggressive, si diventa capaci di riconoscere i suoni, che possono essere piacevoli e spesso sorprendenti. Il problema dell’eccesso di rumori nelle nostre giornate, ciò che causa stress, è che li assorbiamo in modo automatico, non abbiamo possibilità di scegliere. Viviamo in stato di allerta e con un continuo ronzio di fondo che influenza il nostro umore, i nostri pensieri, la nostra tranquillità, le nostre relazioni e la nostra performance, sia nella sfera privata che in quella professionale.
Come creare un ambiente senza rumori
Come abbiamo detto, è praticamente impossibile azzerare del tutto i rumori della modernità. Quello che possiamo fare è limitare il più possibile l’inquinamento acustico nelle nostre case. Alcune piccole azioni per attutire il rumore di sottofondo:
- Limita l’uso di dispositivi rumorosi. Condizionatori, ventilatori, stufe elettriche e altri elettrodomestici possono contribuire ai livelli di frastuono casalingo. Cerca di limitarne l’uso o di programmarne l’utilizzo attraverso un timer.
- Riduci il volume dei media. Spesso abbiamo la TV accesa o lo stereo o Spotify mentre facciamo altre cose. Sarebbe il caso di abbassare il volume o di spegnere del tutto i device se non li stiamo usando in modo attivo. Questo ci aiuterà anche a essere più intenzionali e a usare certi media, come la TV e la radio, non come riempitivi ma dedicando loro uno spazio e un tempo nelle nostre giornate.
- Scegli elettrodomestici silenziosi. Quando devi sostituire degli elettrodomestici che non si possono più riparare, come per esempio la lavatrice, l’aspirapolvere, il fon, scegli dei modelli silenziosi, che inquinano meno sia dal punto di vista acustico che energetico.
- Fai piccoli aggiustamenti di isolamento acustico. Se hai la fortuna di avere un giardino o un terrazzo, puoi usare le piante per creare un isolamento dal rumore esterno. Anche in casa puoi usare tappeti, cuscini, tende per attutire i rumori che vengono da fuori.
Crea uno spazio noise free in casa
Al di là degli accorgimenti pratici, che sono molto utili a ridurre i suoni molesti, la realtà è che non abbiamo il potere di controllare i rumori del mondo, a cui continueremo a essere sottoposti/e, a vari livelli. Per questo motivo è essenziale che, almeno in casa, possiamo godere di un luogo in cui rifugiarci e che sia, per quanto possibile “noise free”. Se il silenzio assoluto non esiste, possiamo provare a limitare le distrazioni indotte dai suoni. Non c’è bisogno di avere una stanza apposita, basta un piccolo angolo da allestire con cuscini, coperte, poltrone comode e magari una piccola libreria, in modo che possa diventare anche l’angolo della lettura. Decidi che per mezz’ora, un’ora al giorno, nella tua area di benessere non sono ammessi gli smartphone (e tutte le fastidiose notifiche) né altri device collegati a internet. Se non riesci a isolarti del tutto, valuta di investire in auricolari o cuffie che ti diano quel distacco necessario a ricaricare le batterie. Ne trarrai un giovamento immediato.