Novembre è il mio mese. Come si dice? E’ un mese che ha un suo fascino. E’ malinconico, le foglie cadono, fa buio presto, la nebbia predomina in val padana. Aggiungete il fatto che il compleanno di quest’anno è uno di quelli tondi tondi e capirete che la tendenza delle ultime settimane rasenta per me la piena introversione.
Per esorcizzare la paura degli anni con lo zero finale, ho attinto a piene mani al bookcoaching e qui riporto la mia selezione. Non so se soffierò le candeline più preparata e consapevole, ma qualche risposta me la sono data e ci ho riso un po’ su. Perché, come qualcuno ha detto, alla fine dei conti, “l’umorismo è il modo migliore di trattare con l’inevitabile“. (Grazie a Giorgia Gasp per l’immagine).
NEL FIORE DEGLI ANNI – India Knight
“La vita è breve, scegli la felicità”
Cerco qualcosa per prepararmi psicologicamente e spiritualmente all’incombente genetliaco. Francesca Zampone segnala nel suo blog India Knight come autrice di libri sull’invecchiamento. Leggo l’articolo e, voilà, ecco tra le mie mani questa sorta di prontuario.
Nei propositi dell’autrice, aiutare le donne “vintage” come lei a capire meglio il periodo di abbandono dei “verdi pascoli della gioventù per quelli della mezza età” e a trarne il massimo. Si parla di tutto: vanità, autostima, cosmetici, botox, come sfatare l’effetto tardona e come gestire le relazioni che non ci interessano. Ci sono anche consigli su cose meno amene eppure molto reali, come la menopausa, o come assistere genitori anziani. Il tono è spiritoso ma diretto, l’autrice dà indirizzi e brand di riferimento (soprattutto inglesi, quindi, in Italia, poco di riferimento).
Ho letto alcune recensioni e la critica che viene mossa a questo libro è che Knight sia molto centrata su se stessa e che dia un po’ troppi ordini. Personalmente l’ho trovato divertente. E’ chiaro che l’utilità pratica va presa con discrezione, adattandola alla propria situazione ed esperienza. D’altronde “nel fiore degli anni” si è più sagge di quanto non si sia mai state. Older, wiser: acquisite le nostre certezze, ogni soluzione è personale, con la consapevolezza che quello che ti fa sentire bene è, probabilmente, la scelta giusta per te.
IL TEMPO SENZA ETÀ. La vecchiaia non esiste – Marc Augé
“Conosco la mia età, posso dichiararla ma non ci credo”
In questo piccolo libro, Marc Augé, etnologo e antropologo francese, esaminando la sua esperienza e le sue letture, offre degli interessanti spunti di riflessione cercando di dare sostegno alla conclusione che la vecchiaia – come fonte di sapere o accumulo di esperienze – non esiste.
Parte dalle osservazioni sui suoi gatti (e chiude sempre su di loro), che invecchiano senza apparentemente cambiare molto nell’aspetto e, pur divenendo più quieti, mantengono sempre intatta la loro indole. Il gatto diviene così un simbolo di quella che potrebbe essere una relazione con il tempo che si astrae dall’età: così come il tempo è materia prima della nostra immaginazione l’età, allo stesso modo, “è la spunta minuziosa dei giorni che passano”.
“Il tempo è una libertà, l’età un vincolo. Un vincolo che, apparentemente, il gatto non sa cosa sia.” Augé affronta i diversi luoghi comuni sull’argomento, chiama in causa Cicerone e Simone de Beauvoir, esamina la cosa dal punto di vista linguistico e semantico.
Un invito a riflettere su come vivere il presente e soprattutto sulla relatività della rappresentazione mentale della vecchiaia, notando come la prospettiva possa cambiare a seconda di come la si guarda. Rincuorante.
LE COSE CAMBIANO – Cathleen Schine
“They May Not Mean to, But They Do”
La citazione qui sopra è in realtà il titolo originale del romanzo, ispirato a una poesia di Philip Larkin, e che in italiano potrebbe essere tradotto come “pensano di far del bene, quando, in realtà, forse non lo fanno”. Spesso è quel che accade in famiglia, dove i componenti sono legati l’uno all’altro da amore e dovere e dove le dinamiche, soprattutto tra genitori e figli, sono regolate da questo doppio sentimento, in un precario equilibrio tra affetto ed esasperazione.
I protagonisti sono i Bergman, appartenenti alla borghesia ebrea newyorkese: tre generazioni molto unite tra loro, capitanate dalla matriarca Joy, figura centrale della narrazione. Joy è una ottantacinquenne in gamba che lavora e si prende cura del marito Aaron, in progressivo declino cognitivo. I due genitori si trovano a far fronte alle problematiche che caratterizzano il passaggio difficile della vita in tarda età e la storia ci parla dei sentimenti, delle paure, del risentimento e dell’incomprensione vissuti da loro ma anche dalle persone che li circondano.
Tutti si sentono in colpa nei loro ruoli di genitori e figli e l’autrice è molto brava nel descrivere i personaggi con affetto e senza giudicarli. Al termine del romanzo ci si affeziona all’intera famiglia Bergman e scatta un po’ di nostalgia per queste pagine malinconiche ma anche piene di sense of humor. Insegnamento: vivi la tua vita e godi delle piccole cose di ogni giorno.
WHEN DO THEY SERVE THE WINE? – Liza Donnelly
“The mirror doesn’t lie, but it can’t tell me everything”
Alla ricerca di qualcosa che trattasse l’avanzare dell’età con ironia, strappando magari anche una risata, ho trovato questo libretto in inglese. L’autrice, Liza Donnelly, è una fumettista del New Yorker che, con i suoi disegni, racconta cosa vuol dire essere donna, con le difficoltà, certo, ma anche con la “follia, la flessibilità, il divertimento”, tutto incluso.
Diviso per decenni della vita, descrive i rapporti con genitori, amici, coniuge, figli e, in generale, affronta situazioni comuni in cui è facile riconoscersi. Quel che risalta dalla lettura è soprattutto che noi donne abbiamo sempre qualcosa di cui essere preoccupate: non solo cerchiamo di rispondere al dilemma della vita (“CHI SONO IO?”), ma per gran parte dei nostri anni cerchiamo di dare una risposta ad un’altra domanda: “COSA SI ASPETTANO GLI ALTRI DA ME?”.
Ogni sezione inizia con una breve introduzione sulle sfide e le sorprese che gli anni in questione riservano. Si parte con l’infanzia e l’adolescenza – dove si passa dai sentimenti nei confronti di Barbie al problema del primo bacio – si prosegue con i vent’anni – il momento di capire cosa non si vuole – e poi i trenta e quaranta – con la ricerca dell’anima gemella e il problema di diventare madre (o meno) – e si arriva ai 50 e oltre che diventano la scoperta dell’essere donna. I nostri sguardi cambiano con l’età, si diviene più leggere, si giunge ad essere quello che si vuole essere. “It’s all about slowly letting go”, così chiude l’ultima vignetta. “Prendi le cose con il loro tempo”, ma soprattutto “dì quel che vuoi, fa’ quel che desideri”.