Per tutto il libro parlerò dei cinque pilastri dell’ikigai. Eccoli:
Primo pilastro: Cominciare in piccolo
Secondo pilastro: Dimenticarsi di sé
Terzo pilastro: Armonia e sostenibilità
Quarto pilastro: La gioia per le piccole cose
Quinto pilastro: Stare nel qui e ora
Questi cinque pilastri ricorrono spesso perché ciascuno di essi fornisce una base, diciamo pure uno dei veri e propri fondamenti, su cui l’ikigai può fiorire. Non si escludono a vicenda, né sono di per sé esaustivi, e non seguono nemmeno un ordine o una gerarchia particolari. Tuttavia permettono di comprendere in maniera decisiva l’ikigai e vi serviranno da punti di riferimento mentre metabolizzerete queste pagine e rifletterete sulla vostra vita. Ogni volta li vedrete ripresentarsi con accresciuta e rinnovata importanza.
Vi auguro buon viaggio e buona esplorazione.
Inizia così Il piccolo libro dell’ikigai. La via giapponese alla felicità scritto da Ken Mogi.
Ken Mogi è uno neuroscienziato giapponese ricercatore ai Sony Computer Science Laboratories, che con questo piccolo libro ci introduce ad una tradizione secolare del suo paese che ci permette di vivere in armonia, di amare quello che facciamo, che ci dà la forza di alzarci al mattino.
E di un viaggio si tratta, raccontato dall’autore con esempi antichi e moderni ma in ogni caso attuali: le storie di Jiro Ono chef tre stelle Michelin, Sei Shonagon autrice de Le note sul guanciale e le vite dei lottatori di sumo per citarne solo alcuni; partendo dalle loro storie vediamo come i pilastri che permeano le loro vite sono alla base del loro ikigai.
Un viaggio che si apre cercando di rispondere alla prima domanda: di cosa parliamo quando parliamo di ikigai?
La parola giapponese ikigai descrive i piaceri e i contenuti di senso della vita. Letteralmente è composta da iki (“vivere”) e gai (“ragione”)
È una filosofia squisitamente nipponica, come ci racconta l’autore nel testo, ma alla portata di tutti.
Riguarda la scoperta o la riscoperta dei piccoli piaceri della vita per noi rivestono valore o significato. Non importa se gli altri non li condividono. Coltivare le proprie gioie personali e private può portare al conseguimento di successi sociali. Il proprio ikigai può essere coltivato a prescindere dagli altri e potrebbe portarci risultati neanche immaginabili inizialmente.
Nel corso del libro i cinque pilastri vengono introdotti man mano e scopriamo quanto siano intrecciati e fondamentali.
Ognuno di questi pilastri e tutti nel loro insieme racchiudono insegnamenti molto profondi che se applicati possono aiutarci a rendere la nostra vita piena di significato e – perché no – portare più felicità nella nostra vita.
Nella frase conclusiva del libro: “Quel che serve nella vita non è la rivoluzione, ma l’evoluzione. Troppo spesso l’illusione di una rivoluzione, che ci travolge con i suoi ideali, i suoi nuovi modi di fare e di pensare e con l’idea stessa di ricominciare da zero, non fa altro che portarci alla deriva. Poiché l’ikigai si limita a corroborare le intuizioni che abbiamo già dentro, il cambiamento a cui conduce è invece discreto e graduale, proprio come la vita stessa”, ritroviamo tutti e cinque i pilastri: cominciare in piccolo, dimenticarsi di sé, armonia e sostenibilità, la gioia per le piccole cose, stare nel qui e ora che, armoniosamente e nel rispetto di ciò che siamo, ci permetteranno di vivere più sereni sorridendo di più alla vita.
3 motivi per leggerlo:
- È una lettura fresca che parte da una tradizione molto importante e interiorizzata nel popolo giapponese, raccontata con esempi reali di vita vissuta giapponese, ma che nella realtà è applicabile nella nostra vita quotidiana personale e professionale;
- È una lettura e una prospettiva che ci può aiutare nella riflessione sulla nostra vita e nel personale percorso di trasformazione, ma può essere molto utile nell’analisi del nostro percorso di crescita come coach; i cinque pilastri possono aiutarci nella costruzione della nostra strategia di coaching e nella relazione con i nostri clienti.
- Ci ricorda che per essere felici il primo passo è quello di accettare se stessi. È anche il più grande segreto dell’ikigai – accettiamo noi stessi – quali siano i nostri tratti caratteristici: ciascuno di noi saprà trovare la propria e unica strada verso l’ikigai.