Da più di 10 giorni sono lontana dai Social Media, Facebook in particolare.
Mi si è liberato un sacco di spazio: fisico e mentale.
Riesco dopo anni a leggere libri anche durante la settimana lavorativa.
Il più interessante che ho letto negli ultimi giorni è stato THE PARADOX OF CHOICE di Barry Schwartz.
E’ ovviamente un libro che parla di felicità e di come perseguirla in questo mondo stupido.
Un bigino del libro lo trovate in questo TED TALK che è anche sottotitolato in italiano.
La teoria di Schwartz è che abbiamo troppo – ed accesso a troppo – per cui abbiamo allo stesso tempo troppo poco: relazioni e vita nel momento presente.
Sono molto felice di essere cresciuta in anni senza internet e senza smartphone, ho dei ricordi molto vivi di esperienze persone situazioni, meno vive sono esperienze più recenti vissute sull’onda della connessione.
Ecco i principali consigli di Schwartz per recuperare felicità e relazioni umane:
– Le relazioni che riusciamo a costruire sono il motore principale della nostra esistenza
– La gratitudine per quello che abbiamo e la consapevolezza del bene che ci circonda sono le nostre fondamenta
– Di meno è meglio: meno attività, meno lavoro, meno scelte, meno cose. Più tempo per sé e per i propri affetti
Dal 16 al 22 marzo in ADF festeggiamo la settimana della Felicità – che ci siamo inventati di sana pianta intorno alla Giornata Mondiale della Felicità del 20 marzo – e ci occupiamo proprio di tutto questo:
– Vivere nel momento
– Ammirare la bellezza che ci circonda
– Imparare ad amare prima noi stessi e poi gli altri
– Imparare a non farci fagocitare dal mondo del lavoro
– Fare qualcosa per gli altri
– Apprezzare il buon cibo
– Leggere con rispetto e consapevolezza
– Dare vita al nostro sogno più segreto
– Diventare ambasciatori di un nuovo stile di vita
Personalmente in questo momento non c’è nulla che mi renda più felice dei miei amati libri, della riscoperta di vecchi dischi, del passeggiare a piedi la domenica mattina in una Milano deserta, dell’andare a messa in Duomo, soprattutto per vedere la luce riflettersi sulle vetrate tardogotiche.
E voi, perché siete Felici?