E ricordati.
Domani è il primo giorno del resto della tua vita.
Elisa è una delle mie migliori amiche, ci fidiamo l’una dell’altra, parliamo, leggiamo e ridiamo tanto, ma soprattutto stare con lei è ogni volta per me una lezione sulle cose importanti della vita.
Elisa ha appena compiuto tre anni e qualche mese fa eravamo sul tappeto a giocare con mattoncini in legno, carte illustrate e tanta fantasia. Dopo più di due ore ho iniziato a sentire le gambe anchilosate e le ho chiesto il permesso di sedermi sul divano e lei: “No, rimani qui”. “Tesoro, ho le gambe che mi fanno male” l’ho quasi implorata, “Non fa niente, poi passa”, mi ha consolata.
Elisa aveva la febbre e non faceva i capricci né si lamentava, chiedeva solo di continuare a fare come se niente fosse, accettando il dolore senza distrarci dal nostro obiettivo della mattinata: giocare.
Elisa alla fine aveva ragione: col passare del tempo il dolore è passato, per me e per lei, e noi non abbiamo mai smesso di divertirci e sentirci felici.
A volte i bambini si dimostrano più maturi degli adulti, come il piccolo Nico che dà un insegnamento prezioso a Peter, protagonista alle soglie dei quarant’anni del libro Il peso specifico dell’amore di Gianluca Antoni. Il bambino, in attesa di un fratellino, decide di diventare grande e per essere grande non devi fare più le cose da piccoli … piangere, fare i capricci… lamentarti per niente…
E Peter non può essere da meno, anche per lui è arrivato il momento di smetterla di svicolare da qualsiasi responsabilità, come ha sempre fatto per paura di lasciarsi andare ai sentimenti, impenetrabile, inaccessibile, oramai disilluso, incapace di sognare e di riconoscere il valore dell’amore, per la vita innanzitutto.
Sarebbe più facile per tutti, sì, che esistesse un aggeggio che calcola il peso specifico dell’amore … per dissipare ogni dubbio in amore ci vorrebbe un TecnoMisuratore … cosa sarebbe un mondo col TecnoMisuratore dell’Amore? Un mondo di uomini consapevoli dei propri sentimenti, perennemente in contatto con l’amore che nasce spontaneo dentro di sé e che li guida quotidianamente nelle scelte e nelle azioni. Un mondo di uomini che grazie all’ausilio della tecnologia sanno con certezza assoluta e scientifica cosa desiderano e chi vogliono essere in ogni momento dell’esistenza. Che amano se stessi, gli altri e ogni attività che intraprendono. Non pensi anche tu che sarebbe un mondo felice, senza guerre, in completa pace e fratellanza?
Certo, sarebbe un mondo più felice ma, dopo aver vagheggiato comode scorciatoie, conviene entrare a patti con la realtà e, lo capisco, a poterlo fare credo che chiunque se ne starebbe tanto volentieri da parte, le tribolazioni non piacciono a nessuno, ma evitare per vigliaccheria di affrontare i rischi, i doveri e le difficoltà della vita non ti rende una gran persona. Ti rende proprio una nullità.
Ed è vero, prima di attribuire l’etichetta di codardo a qualcuno devi capire perché, per qualcuno il silenzio dentro è troppo silenzioso. Tanto silenzioso da renderlo codardo. Il silenzio dentro fa paura, ma ricorda … devi sempre avere il coraggio di ascoltarlo, il silenzio dentro. Perché il silenzio dentro è una parte di te.
Peter però il coraggio non ce l’ha e sta per rinunciare a tutto quando realizza che solo l’affetto delle persone che ti stanno vicine ripaga di un’esistenza e che bisogna abituarsi a volere più bene e abbracciare di più. Ma soprattutto riflette che non si può più stare inerte in attesa, che se vuoi qualcosa devi allungare la mano e prenderla. Che per ricevere devi imparare a domandare. Che un piccolo segnale lo devi inviare.
E prima o poi qualcuno quel segnale lo recepirà e capiterà a tutti ciò che è accaduto a Peter il quale, proprio grazie al confronto con gli altri, finalmente diventa consapevole di essere lui il maggior responsabile della sua vita e che stare bene spesso è una scelta personale. Basta cercare nel posto giusto, dentro di sé:
… comprendo di aver sempre cercato il benessere nel posto sbagliato. Come l’ubriaco che di notte cerca le chiavi sotto il lampione … solo perché quel luogo è illuminato. E il benessere, io, non l’ho trovato per lo stesso motivo. Semplice, non si trova sotto il cerchio di luce … Il benessere si trova al buio dentro di me. Sicché cambio rotta. Comincio a cercare dentro, il modo di stare bene. Di stare bene, sì. A prescindere.
Sempre quella mattina cercavo qualcosa senza trovarla e Elisa, preoccupata dalla mia concitazione (da lei percepita decisamente più grave del reale), mi ha esortato col sorriso:
“Non devi arrabbiarti, bisogna avere pazienza”.
Elisa è innamorata. È commovente vedere i suoi occhi che brillano e il faccino che si illumina quando pensa al suo prediletto compagno d’asilo.
Spero che la vita sia sempre generosa con lei e non perda mai quella luce negli occhi. E, quando le si presenteranno le inevitabili sfide, le auguro di affrontarle con la stessa saggezza di oggi, dicendo a se stessa: “Non fa niente, abbi pazienza. Poi passa”.
(Gianluca Antoni, Il peso specifico dell’amore, Italic, Ancona 2012)