È ormai assodato che un team che funziona porta misurabili vantaggi sia all’organizzazione sia all’individuo.
Ma quali sono le caratteristiche che distinguono un team da un gruppo di singoli individui che dividono spazi e attività?
- Scopo – Il team condivide un obiettivo da raggiungere che è per tutti i membri di grande rilevanza.
- Produttività – Tutti membri del team sono orientati al risultato e operano sul lavoro del gruppo verifiche di qualità e condividono i feedback sui risultati.
- Numero dei membri coinvolti – In un team non si balla mai da soli e i membri devono essere in un numero sufficiente a garantire la molteplicità professionale e di approccio.
- Longevità – Il ciclo di vita del team non può essere inferiore al ciclo di vita del progetto e comunque al tempo necessario al raggiungimento dell’obiettivo.
Un team, inoltre, si auto-governa secondo due principi fondamentali: la responsabilità (rispetto all’obiettivo e rispetto agli altri membri del team) e il potere (nelle forme primarie di autorità e influenza).
Quindi basta motivare un gruppo abbastanza numeroso di persone per un tempo abbastanza esteso con un obiettivo condiviso e definito per costruire un grande team? Magari!
Un team che funziona
Alla base dell’efficacia di un team c’è un’efficace gestione delle emozioni. Molte aziende hanno trovato la chiave del loro successo (anche di quello sul mercato) potenziando l’intelligenza emotiva dei team. Hanno scelto di gestire l’organizzazione valorizzando i team anziché considerare la forza lavoro come gruppi di persone singole.
Un team ha bisogno dell’intelligenza cognitiva (QI) e delle competenze tecniche per raggiungere l’obiettivo, ma ha assoluto bisogno dell’intelligenza emotiva (IE) per trovare la motivazione a raggiungere il risultato.
Il mercato chiede flessibilità, reattività e creatività: per rispondere in modo soddisfacente a questa domanda articolata e impaziente, i livelli di stress ai quali le persone sono sottoposte è altissimo. Per questo è importantissimo avere gli strumenti per gestire la risposta emotiva alle situazioni.
Il Team coaching per una nuova cultura della fiducia
Il coaching all’interno di un team è fondamentale per rendere tutti i partecipanti consapevoli delle proprie emozioni e promuovere la cultura della fiducia anziché quella della diffidenza.
Divide et impera non è più un criterio efficace per un manager. Un manager, ancora di più un manager giovane nel ruolo, dovrebbe puntare a essere parte integrante di un team coeso. Anni di gestione manageriale autoritaria hanno insegnato alle persone a diffidare del loro vicino di scrivania, a non condividere le loro competenze e a “difendere” orticelli di attività o processi che non evolvono, con grave danno di obsolescenza per le organizzazioni.
La “rabbia” è l’emozione più dispendiosa a livello aziendale, oltre a essere il vero nemico della produttività! Come?
- Quanto tempo ed energia impegno ogni giorno a prevedere/evitare incidenti con i colleghi?
- Quanto tempo ed energia impegno ogni giorno a gestire gli istigatori?
- Quanto tempo ed energia impegno ogni giorno per trovare la motivazione al lavorare in un ambiente ostile?
La positività è invece un volano di produttività, di creatività, di efficace problem solving e di buoni business.
Coaching come leva di change management
La crisi economica ha rallentato gli investimenti in ambito di formazione, ma promuovere le competenze di IE (intelligenza emotiva) nei team e negli uffici delle aziende è il vero volano del change management. Le aziende non possono attendere il ricambio generazionale per seguire una strategia che le renda adeguate al mercato, dove la qualità e il livello del servizio siano lo scopo di ogni dipendente quando entra in ufficio al mattino.