Mi chiedo se sono stata io a farci caso o è stato il solito algoritmo che continuava a propormeli ma, tant’è, dal primo settembre a pochi giorni fa, il topic della maggior parte degli articoli e dei post in rete era “Settembre è il nuovo gennaio?”.
I team erano due:
quelli che l’anno lavorativo comincia ora, voglia di pianificare, buoni propositi, idee da sviluppare;
quelli che settembre è mese di bilanci e di raccolta.
Ripresa o nuovo slancio che sia, le vacanze trascorse rappresentano un momento importante, per recuperare energie fisiche e mentali importanti per affrontare con maggior serenità e ottimismo quanto ci attende al ritorno in ufficio. Tuttavia riprendere la quotidianità può essere difficile, soprattutto se non si è soddisfatti del proprio lavoro; in questo caso, si può avere la sensazione di non avere mai abbandonato la scrivania.
Quando tutto sembra troppo faticoso forse non è solo dovuto alla mancanza della vacanza. “Invece di sognare la prossima vacanza – sostiene Seth Godin, scrittore e guru del marketing – forse dovreste scegliere una vita dalla quale non sentite l’esigenza di scappare”. Questo momento allora può essere utilizzato per fare un’analisi di quello che si ha, interrogarsi profondamente su come deve essere il lavoro che vogliamo e il coaching può essere d’aiuto per fornire prospettive diverse o nuove.
In un modo o nell’altro si parla di lavoro anche nei libri suggeriti questo mese: squarci di quotidianità aziendale si alternano nella lettura a situazioni paradossali, e talvolta il lettore è trascinato direttamente al centro dell’assurdo. Si ride, sì, ma senza impedire di giungere, alla fine, ad una riflessione generale e più profonda sul mondo e sul lavoro che cambiano.
ALLA RIVOLUZIONE IN TRAM – Irene Facci (Ofelia editrice)
Fermi come uno scoglio nel mare, immobili nella loro routine e tutelati da un Regio Decreto degli anni trenta che garantisce il posto fisso fino alla pensione: per i tramvieri, gli impiegati e i dirigenti della Ditta Manetta Felici, azienda municipalizzata, le giornate passano senza grosse variazioni. Fino alla novità: l’arrivo di Sabrina, consulente aziendale esperta di SAP.
Il problema è che alle novità i diecimila dipendenti della Manetta Felici non sono preparati: il cambiamento crea preoccupazione, mette in discussione le norme su cui si è sempre agito, provoca una crisi di identità. Chiamata per passare al nuovo sistema di anagrafica aziendale, Sabrina viene percepita come una troll di passaggio e accompagnata negli uffici della Ditta da gelo e diffidenza. Cerca di portare stimoli, motivazioni, miglioramenti ma si scontra con la resistenza dello scrivano Bartleby. Come nel racconto di Melville, i suoi collaboratori diretti rifiutano di fare più delle mansioni più elementari del loro lavoro. “Non si è mai fatto così”, “Concediti un obiettivo meno ambizioso”, “Sicuramente darà fastidio a qualcuno. Togli lavoro”: questi i refrain che accompagnano ogni nuova proposta.
Stile acuto e corrosivo, la penna di Facci, qui al suo esordio, è assai felice nel descrivere in maniera esilarante la guerra di logoramento tra chi prova a spostare una montagna e chi respinge la crescita, per paura di perdere le sicurezze conquistate.
Sabrina sceglie la dignità del lavoro e, solo alla fine, la trasformazione le dona libertà. E ho ritrovato la protagonista di questo romanzo in un articolo che parla della filosofia del cambiamento nel lavoro moderno: oggi “lavorare è essere liberi di cambiare forma” dice l’autore, ma quel che è più importante è “lavorare per conquistare un’identità in cui potersi riconoscere dignitosamente”.
100 TRUCCHI PER SEMBRARE SMART IN UFFICIO – Sarah Cooper (Bur)
Avete l’impressione che gran parte delle vostre giornate lavorative si perda in riunioni? Pensate che a molte di queste riunioni nessuno presti attenzione? Sarah Cooper, ex manager di Google e Yahoo, autrice del blog “The Cooper review”, vi dà ragione. Ma soprattutto, con questo libro illustrato, vi può insegnare come applicare e perfezionare l’arte di emergere in ufficio imparando a non stare attenti meglio di chiunque altro.
Scegliere il posto giusto, vicino al responsabile della riunione è, ad esempio, un’ottima soluzione per sembrare al comando. Ma anche andare alla lavagna, scrivere la parola VISION cerchiandola e ricordando con enfasi che non bisogna mai e poi mai perderla di vista. Negli incontri a due la parola chiave è OBIETTIVAMENTE: piazzata ad arte, darà l’impressione che ciò che segue sia assoluto e preciso al 100%. Training di mimica facciale, di mani occupate durante un networking, indicazioni su come gestire da leader proiettori e slide: tutti consigli ottimi per risaltare sugli altri facendo nulla.
E se abbiamo sonnecchiato durante tutto l’incontro? Possiamo rifarci anche alla fine. Le conclusioni sono il momento chiave per farsi ricordare per il proprio contributo. Che poi non abbiate contribuito a nulla poco importa: come diceva forse Cristoforo Colombo, “la percezione è la realtà”.
MATTEO HA PERSO IL LAVORO – Gonçalo M. Tavares (Nottetempo)
Matteo è l’ultimo protagonista delle venticinque storie concatenate che si susseguono una dopo l’altra in questo breve romanzo, ed è anche l’unico chiamato per nome, dopo che Aaronson, Ashley, Baumann e tutti gli altri sono stati presentati in rigoroso ordine alfabetico.
L’assurdo contraddistingue ogni storia collegata all’altra tramite il richiamo presente nel testo. “Non sempre Aaronson era stato un morto. Per un periodo Aaronson era stato davvero, senza esagerare, un essere vivente.” Aaronson ogni mattina va a correre e lo fa su una rotatoria, fa trecento giri e lo fa perché finché gira non deve prendere decisioni: “finché rimarrò nella rotonda non sono perduto, almeno non torno indietro”. Diamond è invece un insegnante che incita i suoi allievi a temprarsi e a resistere all’invasione dei rifiuti che, causa sciopero dei netturbini, dall’esterno sono passati ad occupare l’interno della scuola.
La seconda parte del libro è costituita dalla storia di Matteo, ed è quella più lunga, in cui viene descritta la sua ricerca di lavoro. Matteo guarda gli annunci sui giornali e alla fine il lavoro lo ottiene ma sarà quanto di più inimmaginabile potesse pensare. Il ritorno al mondo fuori dal lavoro sarà per lui destabilizzante. Caos e ordine, ordine e caos: e la postfazione dell’autore, a conclusione, ci pone interrogativi filosofici che solo apparentemente sembrano dare una spiegazione, ma in realtà ci lasciano straniati insieme al povero Matteo.
Ti interessa il tema del lavoro? Ecco gli eventi a cui puoi partecipare in ADF.
- il 10 ottobre alle 18.30 puoi partecipare al workshop “Trova il lavoro che ami”. Per capire quali scelte fare e costruire un percorso a tappe per trovare il lavoro che fa davvero per te.
- il 18 novembre ospiteremo un incontro inserito nel programma di Bookcity Milano: alle 17.00 Irene Facci presenterà il suo libro “Alla rivoluzione in tram” e dialogherà con Francesca Zampone e la giornalista Valeria Dalcore su come si è evoluto il mondo del lavoro.
- scoprire i tuoi talenti è fondamentale per capire in che direzione andare, anche nella carriera. Il 6 febbraio in ADF puoi frequentare il workshop “La mappa del talento“, che ti aiuterà a definire le tue caratteristiche e a capire come utilizzarle al meglio.
- infine, puoi iniziare ad approfondire il tema del lavoro grazie al nostro ActionBook dedicato. E’ pieno di esercizi da fare in autonomia per capire qual’è il lavoro che fa per te e che ti renderà felice.