Scopri chi sei davvero

Chi sei tu? Se ti facessi questa domanda a bruciapelo, sono pronta a scommettere che mi risponderesti presentandoti. Mi daresti una serie di informazioni pratiche — il nome, il cognome, il lavoro che fai, magari dove vivi — e penseresti che la tua tua risposta è stata esaustiva. Siamo abituati a pensare a noi stessi per ruoli o per compartimenti stagni. È improbabile che a una sconosciuta racconteresti le tue passioni, ciò che ti piace o che non ti piace. E quand’anche lo facessi, la domanda resterebbe aperta: chi sei tu? O, per essere più precisi, chi pensi di essere?

Cosa sottende la domanda “chi sei tu?”

Sapere chi sei non è così banale come potrebbe sembrare. È un concetto che ha almeno 3 componenti:

  1. Di cosa sei fatto. Questa componente si riferisce alla tua essenza (e uso questo termine in senso non filosofico). Quindi comprende gli aspetti interiori, come il carattere e la personalità, e tutto ciò che costituisce il tuo mondo, come i tuoi sogni, le tue ambizioni, i bisogni, i desideri, gli hobby, gli affetti.
  2. L’idea che hai di te. È la percezione di te, ossia come ti racconti la persona che sei. E no, non coincide con ciò di cui sei fatto, perché potresti raccontarti per tutta la vita di essere una persona timida e poi scoprire all’improvviso che non hai alcun problema a relazionarti con gli sconosciuti. A volte ci convinciamo di essere in un certo modo e non mettiamo mai in discussione l’immagine che abbiamo di noi, perdendoci la possibilità di conoscerci meglio.
  3. L’idea che gli altri hanno di te. Gli altri si fanno un’immagine di noi basata sulla prima impressione. Il più delle volte, però, siamo noi a scegliere cosa mostrare. A seconda dei contesti e dei livelli di interazione, indossiamo le classiche maschere. Ci servono a proteggerci, a selezionare le persone con cui entriamo in contatto. Ma bisogna fare attenzione: se l’immagine che dai di te è troppo rigida, rischi che diventi una gabbia da cui non riuscirai a evadere, perché quando qualcuno ti etichetta in un certo modo, è difficile fargli cambiare idea.

Tutte queste componenti sono interconnesse, anche se possono viaggiare su canali separati. La risposta alla domanda “chi sei tu?” è data da un mix di tutte e tre.

Come fai a sapere chi sei?

Al di là dei tratti caratteriali specifici, siamo in continua trasformazione e questo implica che il concetto di chi siamo cambia insieme a noi. Chiedersi “chi sono io?” è un viaggio di scoperta, ogni volta sorprendente. Come puoi fare, allora, ad avere un’idea il più possibile realistica di chi sei, almeno in un dato momento? Inizia facendoti le domande giuste. Prendi il tuo journal o un quaderno e rispondi a queste domande:

  • Cosa è più importante per me?
  • Quali sono le risorse interiori su cui posso contare?
  • Se dovessi descrivermi con 3 aggettivi, quali sarebbero?
  • Quali sono le 3 cose che amo di più della mia personalità?
  • E quali le 3 che mi piacciono meno?
  • Come mi descriverebbe il mio migliore amico?
  • Cosa dicono di me gli altri quando io non sono nei paraggi?
  • Qual è la mia più grande paura?
  • Tra le azioni che compio ogni giorno, quale smetterei di fare subito?
  • Quali situazioni mi causano stress?
  • Quali situazioni mi gasano?
  • Che cosa mi motiva o mi ispira?
  • Qual è stata la sfida più importante che ho affrontato di recente? Come l’ho superata?
  • Quanto mi fido del mio intuito?
  • Quali sono i bisogni che tendo a lasciare insoddisfatti?
  • Come sono i miei amici: mi supportano o mi criticano? Come mi fanno sentire?
  • Se potessi cambiare una sola cosa della mia vita, quale sarebbe?
  • Cosa penso che mi manchi per essere la versione migliore di me?

Perché ha senso chiederti chi sei

Sono tante domande, lo so, alcune delle quali richiedono una riflessione approfondita. Prenditi il tuo tempo, non è necessario rispondere a tutte le domande e certamente non a tutte nello stesso momento. Anzi, ti capiterà di rileggere le tue risposte a distanza di qualche giorno e di volerle cambiare. È normale: in quanto esseri umani, siamo pieni di contraddizioni e di sfumature. Tienitele strette, non sai mai quando potrebbero tornarti utili. Il senso di questo esercizio è portare alla luce le tue caratteristiche più marcate, i punti di forza che ti contraddistinguono, i punti deboli a cui fare attenzione, le situazioni potenzialmente sfidanti o demotivanti. In tal modo, sarai sempre protagonista della tua vita perché sarai in grado di prevedere reazioni, comportamenti, trigger e potrai scegliere quale versione della tua storia raccontarti. E se ci saranno dei periodi della tua vita in cui ti sentirai smarrito e senza punti di riferimento, ripeti l’esercizio per scoprire i nuovi tasselli della tua identità. La risposta alla domanda “chi sei tu?” non è statica. È una buona notizia: vuol dire che sei una persona in cammino e che puoi cambiare la tua vita in qualunque momento.

Bonus: un esercizio per raccontarti un’altra storia di te

Ti suggerisco un esercizio per presentarti agli altri in modo creativo. Ti dà l’occasione di esplorare aspetti di te inconsueti e, di conseguenza, di raccontarti in un modo un po’ diverso dal solito.

  • Fai un elenco di 10 presentazioni, in cui ti definisci attraverso i ruoli o i compiti che hai (moglie, marito, sorella, impiegato, ecc.). Segui questo schema: mi chiamo __ e sono __. Ad esempio: mi chiamo Giovanna e sono una freelance.
  • A questo punto, raccontati in cinque righe (chi sei, cosa fai, ecc.) senza menzionare nessuno dei ruoli che hai indicato nella lista precedente. Se ti risulta difficile farlo, inventa o parla della persona che vorresti essere e che ancora non sei.

Quanti aspetti di te che sono davvero importanti non racconti mai? Quali ambizioni hai che non ti sei mai raccontato? A questo punto, ti rifaccio la domanda: chi sei tu? Sono molto curiosa di sapere quale sarà adesso la tua risposta.

Se hai bisogno di una mano per diventare la persona che sei davvero, il percorso di coaching Becoming you ti aiuterà a costruire le tue fondamenta e a sviluppare il tuo potenziale.

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