Il nuovo capodanno di settembre
Proprio ora che l’estate ci sta lasciando, ci si prepara a un nuovo inizio. A settembre comincia a tutti gli effetti un nuovo anno. Non solo per chi va ancora a scuola, ma anche per chi torna al lavoro, o per chi un lavoro non ce l’ha, come un pensionato o un disoccupato. Se le vacanze sono state un momento per riposare e fare bilanci, è adesso che si riparte con i progetti, per quella che potrebbe essere una nuova avventura. O anche solo una vita normale, ma tua.
Quando si mettono via costumi e infradito, è un po’ come quando si smonta l’Albero di Natale: si cerca di mettere in ordine anche i buoni propositi per l’anno appena cominciato. Allora sfruttiamo questo sensazione di “nuovo inizio”, magari per tornare al lavoro con il nostro Io autentico. E lasciamo al vecchio anno, o meglio al vecchio Ferragosto, le zavorre che finora ci hanno impedito di concretizzare ciò che da tempo vorremmo realizzare.
La calma è il segreto per ripartire
Speriamo proprio che durante queste vacanze tu abbia provato moltissima, sana noia. O almeno un po’. Perché solo con la noia arriva il vero relax mentale e la creatività. E non solo. Se così non è stato, allora c’è un motivo in più per ripartire con calma. Hai passato il tempo sotto l’ombrellone a fare la lista delle cose da sbrigare una volta in città? Male, ma se questa lista c’è o stai per prepararla, buttala via. E apri piuttosto il tuo diario segreto o anche solo il tuo cuore.
Pensa a che cosa ti darà più fastidio una volta che il lavoro sarà di nuovo a pieno ritmo: quella questione da risolvere, la voce di quella collega, il dover timbrare il cartellino? Ok, non puoi cambiare tutto quello che non ti piace in una volta, ma invece di mettere sullo smartphone ogni incombenza da settembre a giugno prossimo, mettiti un alert: “Alla fine di quest’anno, voglio risolvere almeno questa situazione!” L’anno è quello lavorativo, finisce a giugno-luglio, non a dicembre. Quindi hai più tempo. Ma come sfruttarlo al meglio?
1. Cambia prospettiva: riparti da te
La palestra da prenotare, il certificato medico da ritirare, per tuo marito, per i figli, per i tuoi genitori. E ancora: i libri di scuola da ritirare, pagare e magari anche rivestire. Le riunioni in ufficio, e poi il frigo da riempire (ancora?!) i vestiti autunnali da tirare fuori. Insomma, le ferie sono appena finite e già non sai da che parte cominciare. E per te, che cosa fai? Quando pensi davvero a te?
Comincia da te e dal tuo desiderio di cambiamento, dalle tue priorità, dagli spazi che vuoi prenderti, dalle cure che vuoi darti, impara a dare importanza ai bisogni che vuoi nutrire. Hai deciso che vuoi evitare di sentirti solo un criceto sulla ruota? Allora fermati e chiedi aiuto se necessario, fa un gran bene. Quante cose devi per forza fare tu? Quali invece puoi delegare ad altri?
Piccolo esercizio di coaching: impara a delegare
Prova a fare l’elenco di tutto quello che hai in programma per il mese di settembre e sforzati per ogni voce di trovare qualcuno che potrebbe prendere il tuo posto. Quanto tempo libero ti rimane? E cosa potresti fare con quel tempo libero?
2. Chiedi e ti sarà dato, ma chiedi!
Se non trovi nessuno che possa sostituirti, e non riesci a liberare tempo, allora c’è un problema. E vale la pena affrontarlo subito. È normale, e anche giusto, che alcuni compiti possa svolgerli solo tu. Altri invece, magari potrebbe farli anche qualcuno altro, ma ci tieni a portarli a termine tu. O ti fa davvero piacere farli da sola? Anche in quest’ultimo caso è “sano” che te ne occupi, se il piacere che ne ricavi è davvero piacere.
Quello che non funziona, e che ti fa sentire già preda della stanchezza prima ancora di iniziare, è la quantità di incombenze, lavori, pensieri e preoccupazioni che devi gestire per forza tu. Dove è scritto che la voce del verbo “dovere” si coniughi solo con il tuo nome? Se non sei tu la prima a dire “Avrei bisogno di…”, “Possiamo farlo insieme…” difficilmente gli altri si offriranno al tuo posto. E non perché sono tutti brutti e cattivi, ma soltanto perché non si accorgono che Tu hai bisogno, o che Ti serve una mano. D’altronde se tutto intorno a te funziona, come capire che qualcosa dentro di te si è inceppato?
3. Prova a dire “non ce la faccio”
Le donne perfette non esistono, figurati gli uomini! Per fortuna da qualche anno si sta smontando la rappresentazione dell’essere al “top” a ogni costo. E in ogni ambito. A questo cambiamento culturale avrà contribuito il Covid, che ci ha bruscamente dimostrato quanto siamo fragili, tutti. Chiedere aiuto, dire “non ce la faccio”, non solo è lecito, ma anche doveroso. Riconoscere i propri limiti è il primo passo per riuscire a superarli. E a migliorarsi. C’è anche chi ha fatto del “non farcela” uno stile di vita. E non se ne vergogna affatto.
4. Per ripartire a settembre, prova a fermarti
Se anche tu sei stanca di sopravvivere, ma vuoi anche vivere, l’unica strada è fermarti. Anche solo 20-30 minuti al giorno, ma fermati, e sperimenta un po’ di sana solitudine. In questa pausa dal mondo, fai ciò che ti piace davvero e che ti fa sentire in vita. Anche nulla, se è quello di cui hai bisogno. Ma staccati (anche e soprattutto dallo smartphone) e pensa a te. Solo a te. Così farai scorta di energia e creatività per affrontare questo nuovo inizio di anno all’insegna di te. Accogliamo tutti questo nuovo anno. Felice anno nuovo!