Motivazione e obiettivi sono strettamente correlati
Se non raggiungi gli obiettivi, ti manca la motivazione: ecco spiegata la relazione tra motivazione e obiettivi. La capacità di motivarci per restare focalizzati sull’obiettivo che vogliamo raggiungere è la caratteristica che distingue le persone che ce la fanno da quelle che rinunciano prima di arrivare alla meta. Non importa quanto l’obiettivo sia rilevante per te, non riuscirai a raggiungerlo se perdi per strada la motivazione —ovvero quella spinta che ti induce a rilanciare nonostante la fatica e l’apparente mancanza di risultati concreti. Per rafforzare la motivazione non servono massicce dosi di caffè, né frasi motivazionali: bisogna acquisire un metodo, una disciplina, che si basa su elementi diversi da persona a persona. Tuttavia, esistono delle strategie che possiamo mettere in atto quando tendiamo a procrastinare o a non impegnarci a fondo per ottenere i risultati che desideriamo. Vediamone alcune.
Per mantenere la motivazione, devi avere obiettivi chiari
Che gli obiettivi dovrebbero essere specifici e misurabili l’avrai letto mille volte. C’è una bella differenza tra dire “voglio guadagnare di più” e “voglio guadagnare 500 € in più al mese”. Quando formuliamo i nostri obiettivi, per far sì che siano efficaci e che siamo invogliati a impegnarci, dovremmo renderli molto dettagliati. Gli obiettivi vaghi ci depistano, ci fanno perdere di vista la meta perché non sappiamo come raggiungerli e, quindi, non siamo in grado di pianificare tutti gli step necessari per arrivarci. Per questo, quando perdi la motivazione, la prima domanda da farti è: ho chiaro il mio obiettivo? Ho bisogno di renderlo ancora più dettagliato e specifico?
Trova la motivazione intrinseca
Gli obiettivi più motivanti sono quelli che hanno una motivazione intrinseca, ovvero una motivazione che sia davvero importante per noi e che ci muova all’azione. Un obiettivo che ha la funzione di evitare una conseguenza negativa manca di tale motivazione perché si basa su un’eventualità esterna, che fatichiamo a sentire come traino. Certo, se le condizioni esterne sono particolarmente allettanti, la motivazione sale ma ci sforzeremo in ogni caso di fare il minimo indispensabile. Supponiamo per esempio di dover completare una task noiosa al lavoro, sapendo che alla fine otterremo un bonus extra per quell’attività. Qui la motivazione è estrinseca: l’obiettivo ci interessa solo in funzione della ricompensa, per cui ci impegneremo quel tanto che basta a ottenere il beneficio promesso.
Rendi piacevole ogni step
Gli obiettivi, specialmente quelli a lungo termine, sono composti da vari step o fasi di realizzazione. Sarebbe fantastico se ognuna di queste azioni fosse piacevole da compiere però sappiamo che spesso ci troviamo davanti a compiti non esattamente gratificanti, ripetitivi, meccanici. In questi casi, dovremmo sforzarci di trovare un elemento di piacere nelle task che ci aspettano. In mancanza di questo elemento, possiamo associare un’azione piacevole a una noiosa. Per esempio, se dobbiamo smaltire una serie di email arretrate e vorremmo procrastinare questo lavoro, possiamo trovare il modo di renderlo più appetibile. Come? Magari potremmo ascoltare la nostra musica preferita e alleggerire, in tal modo, un compito che facciamo controvoglia.
Incentiva la motivazione con premi e ricompense
Abbiamo detto che la motivazione più efficace è quella intrinseca. Tuttavia, nei casi di obiettivi che hanno una scadenza sul lungo periodo, possiamo decidere di prevedere dei premi o ricompense esterni nelle tappe intermedie, che saremo noi a scegliere. Un po’ come se fossero i pit-stop per il rifornimento nelle gare automobilistiche. Potresti decidere di prenderti una piccola vacanza o di comprare un oggetto che desideri, dopo aver portato a termine un lavoro impegnativo. Fai attenzione, però, a questo meccanismo. Potrebbe capitare che ti costringi a fare le cose di corsa, per finire prima e ottenere l’incentivo che hai stabilito, il tutto a scapito della qualità del lavoro svolto. E un lavoro fatto male non contribuisce a raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato.
Concentrati sui progressi
È stato scientificamente provato che le fasi in cui siamo più motivati sono l’inizio del percorso e quando siamo in prossimità del traguardo. Perdiamo la motivazione nel mezzo, perché facciamo fatica a vedere i progressi durante il tragitto che ci porterà dal punto A, cioè l’inizio della strada, al punto B, il raggiungimento del nostro obiettivo. Questo dato ci è molto utile. Innanzi tutto, possiamo scomporre gli obiettivi in task sempre più piccole, in modo da rendere più vicini i momenti di inizio e fine di ogni obiettivo intermedio. Inoltre, possiamo focalizzare la nostra attenzione sulla meta. Se pensiamo che manca poco per raggiungere uno dei traguardi intermedi, saremo più motivati a finire e a veder materializzati i nostri progressi.
Trai ispirazione dal successo delle altre persone
Confrontarsi con gli altri può creare grande frustrazione: ci fa sentire inferiori e “non abbastanza”, come se ci mancasse qualcosa rispetto alla persona a cui ci paragoniamo. Questo, però, è solo un lato della medaglia. Se paragonarsi ad altre persone innesca meccanismi di auto-svalutazione, possiamo prendere il loro successo in un determinato ambito come un esempio, che ci dà un incentivo a migliorare. Parlando di obiettivi, se notiamo che una persona che conosciamo ha raggiunto lo stesso traguardo che stiamo cercando di raggiungere noi, anziché sentirci in difetto, possiamo chiedere un consiglio. Questo metterà la persona in questione in una posizione di mentore, che la renderà lusingata di poterci essere d’aiuto. Allo stesso tempo, metterà noi nelle condizioni di poter apprendere qualcosa di nuovo, che ci avvicinerà all’obiettivo che vogliamo ottenere.