Una delle cose più difficili da fare per un dipendere è “chiedere”. Un aumento di stipendio, ad esempio, oppure un avanzamento di carriere. Ma se non si impara a chiedere non si può ottenere ciò che si vuole. Quindi come possiamo diventare più sicuri di noi e imparare a chiedere ciò che vogliamo al nostro capo?
Molto spesso chi decide di intraprendere un percorso di job coaching lo fa proprio perché non riesce a ottenere ciò che desidera. Il mancato raggiungimento del risultato è spesso motivo di disagio e malessere, che spinge le persone a non sentirsi realizzate sul lavoro. Come un potente boomerang questa situazione rischia di riflettersi sulla sfera personale, intaccando l’autostima.
Quando una persona ha paura di “parlare” vis-a-vis con il diretto interessato (cioè la persona che può aiutarla) è perché teme il confronto e le possibili reazioni. Spesso quindi si sostituisce il confronto diretto con la comunicazione via e-mail. E quando è proprio inevitabile il confronto di qualunque tipo, si sceglie di stare in silenzio e accettare tutto ciò che ci viene detto, senza dire nulla.
Mi è capitato di chiedere ad alcuni dei miei coachee insoddisfatti del loro stipendio in quali occasioni avevano provato a chiedere l’aumento, e la risposta è sempre stata la stessa: “Non l’ho mai chiesto”.
A questo punto suggerisco di riflettere sulla propria strategia e domandarsi: rispetto al mio obiettivo (avere l’aumento) quali vantaggi mi ha portato la strategia che ho intrapreso finora? Probabilmente la risposta è scontata ma dirlo a voce alta serve a prendere coscienza della realtà, di noi stessi e dei nostri pattern comportamentali.
Una volta assodato il fatto che è necessario impostare un nuovo piano d’azione, dobbiamo metterci al lavoro! Dobbiamo capire su quali risorse fare affidamento, quali criticità dobbiamo tenere in considerazione, quali è necessario superare e come, quali sono gli elementi della situazione sotto il nostro diretto controllo e quali no, ed infine cosa ci occorre per raggiungere l’obiettivo.
Un esercizio molto efficace in queste situazioni è immaginare la situazione desiderata (il colloquio col capo per chiedere l’aumento): proiettare la mente e dunque l’attenzione verso una situazione reale agevola l’uscita dallo status quo, ovvero la zona di confort in cui ci siamo sentiti fino ad oggi al sicuro ma evidentemente insoddisfatti. Prova a domandarti:
- Dove avrà luogo il colloquio?
- In che occasione?
- Come mi sentirò?
- Come inizierò il discorso?
- Come posso controbattere ad eventuali obiezioni?
Dopo aver risposto a queste domande si può passare alla preparazione del discorso vero e proprio.
Se si ha poca confidenza con i colloqui, si è degli introversi e quello che stiamo affrontando ci sembra insormontabile, è consigliabile mettere nero su bianco i punti salienti che vorremmo affrontare, così da essere certi di dire tutte le cose più importanti e che ci stanno a cuore in fase di colloquio.
Le emozioni giocano dei brutti scherzi e in determinate circostanze hanno il potere di annebbiare la mente. Razionalizzare prima la situazione in cui a breve ci troveremo ci aiuta a tenere sotto controllo la nostra parte emotiva.
Quindi munitevi di carta e penna e scrivete il vostro discorso.
- Qual è il vostro valore aggiunto all’interno dell’azienda?
- Che risultati avete raggiunto?
- Perché l’azienda dovrebbe darvi un aumento?
- Quali potrebbero essere i vostri punti di debolezza?
- Come potrete ribattere?
Ora provate ad esporlo verbalmente.
Ricordatevi sempre di mettetevi nei panni del vostro interlocutore. Cosa vorrebbe sentirsi dire? In che modo?
Questo vi aiuterà a capire che linguaggio e che toni usare nella conversazione.