Sei una donna che dà troppo?

Sei una donna che dà troppo?

Se pensi che dare agli altri il tuo tempo, la tua disponibilità, il tuo aiuto, le tue risorse sia una condizione sine qua non per essere una persona gentile, probabilmente sei una donna che dà troppo. È facile cadere nella trappola della generosità a oltranza e pensare che dare, dare senza risparmiarsi, mettere i bisogni degli altri al primo posto sia la cosa giusta da fare, sia ciò che ti rende una “brava persona”.

Se però consideri la questione da un altro punto di vista, questo atteggiamento ha poco a che fare con la generosità. Essere gentili e disponibili è un conto, ma se non stabilisci un limite, scoprirai che l’eccesso può avere molti risvolti negativi. Se protrai a lungo una dinamica di questo tipo, ad esempio, svilupperai un senso di risentimento e ti sentirai completamente svuotata.

I 2 motivi per cui si diventa una donna che dà troppo

Dare è un atto d’amore, dare troppo è un meccanismo disfunzionale. Se a fine giornata, dopo aver dato tutto ciò che potevi, non hai più energie per te stessa e ti senti come un vaso vuoto, prosciugato della sua acqua, è possibile che tu abbia sviluppato un comportamento di co-dipendenza con altre persone. Ciò vuol dire che per vedere il tuo valore, hai bisogno che esso ti venga riconosciuto nella relazione con l’altro da te. Questa dinamica si sviluppa a partire dai nostri legami famigliari e ha 2 possibili origini:

  1. Se nella tua famiglia d’origine uno o entrambi i genitori avevano un atteggiamento di questo tipo, potresti averlo assorbito in modo inconsapevole e averlo portato nella tua vita da donna adulta. Se è così, fa attenzione perché potresti, a tua volta, trasmetterlo ai tuoi figli.
  2. Se sei cresciuta in una famiglia in cui dovevi dare prova del tuo valore compiendo delle azioni che ti facessero sentire apprezzata, potresti essere cresciuta con la convinzione che l’amore e il rispetto degli altri vanno guadagnati soddisfacendo i loro bisogni.

Qualunque sia il motivo, il risultato è che hai sviluppato un bisogno di approvazione e di riconoscimento esterno. Inoltre, hai introiettato la convinzione limitante che, per ricevere l’amore degli altri, devi dare tutto ciò che hai, senza risparmiarti.

Come scoprire se sei una donna che dà troppo

Ci sono alcune domande che puoi farti. Trova un momento di tranquillità e rispondi per iscritto prendendoti tutto il tempo che ti serve:

  • Quando succede qualcosa a qualcuno a te vicino, ti capita mai di sentire delle fortissime emozioni, come se fossi tu a vivere l’accaduto in prima persona?
  • Sei troppo coinvolta nelle scelte e nei successi delle persone che ami?
  • Cerchi mai di “salvare” le persone evitando che prendano delle decisioni che, secondo il tuo punto di vista, sono sbagliate?
  • Fai cose per gli altri che non ti vengono richieste?
  • Fai più di ciò che ti viene richiesto?

Se hai risposto sì ad almeno 3 domande, potresti aver acquisito un comportamento co-dipendente e, di conseguenza, essere una donna che dà troppo.

3 esercizi per smettere di dare troppo

Il primo passo per capire se sei una donna che dà troppo è osservare la tua realtà e come ti comporti con gli altri. Il secondo è agire per sviluppare atteggiamenti e comportamenti nuovi nei confronti di questa realtà e delle persone verso cui senti di dare troppo. Ti propongo 3 esercizi di coaching con cui diventare più consapevole e più responsabile di tutto ciò che fai per gli altri:

1. Tieni nota dei tuoi atti di generosità

Ti sfido a fare una sorta di inventario di tutti gli impegni che ti assumi nei confronti degli altri e di tutte le azioni generose che compi per loro. Il senso di questo esercizio è di avere un resoconto dettagliato che includa informazioni importanti, come quali sono le azioni che fai più di frequente, quanto, quando e con chi dai troppo. Una volta che avrai il quadro completo, potrai decidere in quali circostanze e con chi puoi darti il permesso di fare meno.

2. Sii generosa nella giusta misura

Se qualcuno ti fa una richiesta, imponiti di rispondere solo a ciò che ti è stato chiesto, senza fare nulla di più. Supponiamo che un’amica ti inviti a cena chiedendoti di portare una torta salata. Non presentarti a cena portando 3 torte salate, stuzzichini vari e due bottiglie di vino. Fai solo ciò che ti viene richiesto. E se la richiesta fosse troppo impegnativa, datti il permesso di dire no. Solo tu puoi sapere cosa stai attraversando nella tua vita. Decidi che sei abbastanza anche così e continua a delimitare i tuoi confini.

3. Prenditi cura di te

Concentrati su di te e sul tuo benessere. Fai una lista di ciò che ti fa stare bene e che ti fa sentire viva, quindi impegnati a compiere ogni giorno un’azione che ti faccia sentire bene. Possono essere azioni piccole e banali, come andare dal parrucchiere o concederti mezz’ora di riposo. Oppure azioni più coraggiose, come dire di no a un invito che non ti interessa. Segna in agenda questi momenti per te stessa. Una volta che sarai diventata la tua priorità e che ti dedicherai le tue migliori energie, saprai essere gentile e generosa senza strafare.

 

Se senti che nella tua vita non riesci a mettere dei confini sani con gli altri, che non riesci mai a prenderti cura di te e che ti è impossibile ricaricarti, attraverso un percorso di coaching dedicato puoi scoprire i tuoi veri bisogni e cambiare la tua vita dando ancora più valore a te stessa e alle tue relazioni. La prima sessione è sempre gratuita, contattaci per avere informazioni!

Francesca Zampone coach

Autore: Francesca Zampone

Nel 2011 ho fondato Accademia della Felicità. Sono Coach dal 2005 e mi occupo di Career Coaching e Talent Management dallo stesso anno. Mi sono occupata a lungo di Diversity e Change Management in ambito risorse umane fino a diventare la responsabile risorse umane della mia casa discografica del cuore. Negli ultimi anni mi sono specializzata in Coaching delle relazioni e ho sviluppato un sito dedicato alle mie attività personali: www.francescazampone.com. Vivo e lavoro a Milano, ma Londra è la mia città del cuore. Sono appassionata di comportamento umano, musica, letteratura, cinema.

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