Sono sempre stata una lettrice appassionata. Leggo molto per lavoro e molto anche per puro piacere. Non ho pregiudizi nella lettura: mi approccio con la stessa curiosità a un saggio scientifico o a un romanzo rosa. I libri che prediligo sono quelli che hanno come tema le relazioni, analizzate da prospettive diverse. Il 2020 (e, in parte, anche il 2021) è stato un anno in cui, per forza di cose, ho avuto molto tempo per leggere. Voglio consigliarti 3 libri che ho letto di recente – due romanzi e un saggio – che parlano dell’amore e delle sue molteplici manifestazioni.
“Spatriati” di Mario Desiati
Spatriati è un romanzo che ha più livelli di lettura. È la storia di due ragazzi, Claudia e Francesco, che si conoscono da adolescenti in un paesino della provincia pugliese e il cui rapporto si evolve negli anni fino all’età adulta, in un susseguirsi di abbandoni e ritorni. A fare da sfondo a questa storia c’è un’altra generazione, quella dei genitori dei due ragazzi, che vivono con rassegnazione e disincanto, che fanno scelte sentimentali che potremmo definire sbagliate. I due giovani hanno approcci diversi nella definizione della loro identità: Claudia scappa appena può, a Londra, a Milano e, infine, nella trasgressiva Berlino. Francesco fa un viaggio che è per lo più interiore. Entrambi i protagonisti sono “spatriati”: sono alla continua ricerca di una collocazione, di un’appartenenza. Perfino il legame che li tiene insieme per tutta la vita è ambiguo: un’amicizia che spesso ha contorni sbiaditi e sfilacciati. Spatriati è un romanzo a tratti crudo, a tratti delicatissimo. Fotografa la generazione dei ragazzi che oggi sono quarantenni e cerca di sondarne le tensioni e i malesseri in una prospettiva di futuro che vada il più possibile nella direzione di una meta che somigli alla felicità.
Spatriati, Mario Desiati, Giulio Einaudi editore (2021)
“Il ritratto” di Ilaria Bernardini
Il ritratto è un romanzo molto complesso, non tanto dal punto di vista della trama, che si dipana in modo scorrevole, non senza colpi di scena, quanto dal punto di vista dei sentimenti e delle relazioni che uniscono i personaggi. Valeria Costas ha cinquantacinque anni, è un’affermata scrittrice di racconti e vive da sola a Parigi. Ha una relazione che dura da oltre venticinque anni con Martín Aclà, un noto imprenditore che vive a Londra con la moglie, la pittrice Isla Lawnsdale, la figlia quindicenne e i due gemelli dodicenni. I due amanti sono accomunati da un dolore profondo – la morte della sorella di lei e del fratello di lui – e sembrano sempre a un passo dal decidere di vivere la loro storia alla luce del giorno. Ma Valeria fa fatica a rinunciare alla sua solitudine, dove trovano voce le storie che poi diventano racconti, e si fa bastare gli incontri con il suo amato in giro per il mondo. A rimettere tutto in discussione è un avvenimento imprevisto: Valeria scopre dalla TV che Martín ha avuto un ictus. Non sapendo come fare per raggiungerlo, per avere sue notizie e stargli vicino, escogita un piano: chiede a Isla di ritrarla per la sua nuova raccolta di racconti e vola a Londra. Entrerà, in tal modo, nella vita familiare di Martín, che forse non si risveglierà più dal coma, e instaurerà un legame quasi complice con Isla e con sua figlia Antonia. Il tutto vissuto tra sensi di colpa, sospetti e la frequentazione di parti di sé che troveranno finalmente un nuovo assetto.
Il ritratto, Ilaria Bernardini, Mondadori (2020)
“Baciarsi” di Elisabetta Moro e Marino Niola
Baciarsi è un piccolo saggio scorrevole, leggero e godibile sul gesto del bacio. Baciarsi è un’azione che accomuna tutti i popoli del mondo, anche quelli che per ragioni di costume lo condannano, almeno come atto pubblico. È un gesto che comunica qualcosa di molto preciso, è un linguaggio amoroso – e parliamo dell’amore come sentimento ancestrale. Nel testo gli autori analizzano il bacio nella cultura, nella religione, nella letteratura e nell’arte. Ci sono baci famosi, come il bacio di Giuda, baci trasformativi, come quello del principe Ranocchio, baci erotici e satanici. L’elemento che rende così interessante questo saggio è la sua prospettiva, che non è solo etologica o culturale ma anche relazionale. In un momento in cui le norme legate al distanziamento sociale hanno imposto, di fatto, una limitazione all’atto simbolico di baciarsi, i due autori si interrogano anche sul significato sociale e persino etico del bacio, con le tecnologie sempre più avanzate che aprono nuovi scenari.
Baciarsi, Elisabetta Moro, Marino Niola, Giulio Einaudi editore (2021)
Tre libri sui confini nella relazione con sé e con gli altri
Quelli che ti ho consigliato sono tre libri molto diversi che affrontano però un tema comune: i confini nelle relazioni amorose. Confini che possono essere fisici, come quelli del bacio, che condizionano la prossemica e regolano l’intensità dei rapporti tra gli esseri umani. Oppure confini percepiti, come lo spazio che a Valeria serve per far muovere i suoi fantasmi e i personaggi delle sue storie e che si rivelerà come un limite alla sua capacità di vivere davvero le emozioni e le relazioni. Oppure ancora sono confini fisici, quelli che Claudia sente troppo stretti e da cui fugge e che Francesco percepisce come una prigione in cui si costringe a restare. In modi diversi, i personaggi dei due romanzi fanno fatica a radicarsi, a trovare il loro posto nel mondo. E in quella condizione di sradicati emergono le loro fragilità, che sono un po’ anche le nostre. Tutti e tre questi libri ci dicono che l’amore è un sentimento complesso, che può essere anche doloroso. Eppure, non possiamo farne a meno perché è proprio dalle diverse sfumature dell’amore che troviamo, infine, quel posto nel mondo che ci fa mettere in viaggio.