Gossip al lavoro? Meglio evitare!

Le conversazioni nei luoghi di lavoro possono essere pericolose per la carriera… Soprattutto se si tratta di gossip o se svelano troppe informazioni personali ai colleghi.
Credo che sia materia che tutti noi abbiamo toccato con mano o comunque da un punto di vista molto ravvicinato.
Se, da un lato, sappiamo che le buone relazioni costituiscono una delle chiavi principali per la felicità al lavoro, dall’altro dobbiamo sempre ricordare che la relazione affettiva non deve essere il motore delle nostre connessioni con i capi e i colleghi. Certo con il tempo possono nascere relazioni più approfondite.
Ci tengo a condividere un dato interessante (anche se personalmente lo considero preoccupante): il 68% dei “millennial”, del campione intervistato, sacrificherebbe l’amicizia con un collega per un avanzamento di carriera. Ora al di là di una più ampia riflessione sulle diverse modalità con cui le persone utilizzano il termine amicizia e ne interpretano il significato (ma qui ci vorrebbe un libro a parte), credo che valga la pena non sottovalutare la questione.

Ripartire con il piede giusto

Ecco qualche spunto di riflessione utile per ripartire, se fosse necessario, con il piede giusto:

  • Il miglior conversatore è quello che sa fare le domande giuste. Attenzione però a non fare un interrogatorio.
  • Per imparare l’arte del fare domande dobbiamo essere dei buoni ascoltatori.
  • Possiamo trovare argomenti interessanti, senza ridurci a parlare del tempo o a fare la cronistoria dell’ultima visita dal pediatra di nostro figlio, che non svelino troppo del nostro personale e che creino apertura all’interlocutore. Un libro, un film, un viaggio, un corso, una notizia letta alla mattina sono ottimi alleati per connetterci in modo piacevole alle persone e possono in poco tempo migliorare le conversazioni alla macchinetta del caffè, con maggiore soddisfazione di tutti e con scambi di informazioni utili e interessanti.
  • Spesso il pettegolezzo è il modo più semplice e diretto per sopperire alla mancanza di argomenti e per creare un finto spirito di gruppo. Ci troviamo a parlare degli altri per mille motivi, un po’ ammettiamolo, anche perché è divertente, senza però pensare alle conseguenze.

Un esercizio

Prova a sfruttare il prossimo mese per fare questo esercizio. Ogni volta che senti che stai parlando male di qualcuno (chiunque esso sia) fermati e annota il tuo stop su un quaderno.

Esempio: il 12 Marzo mi sono fermato e non ho parlato male di…
Mi raccomando non correre rischi inutili, non portare il quaderno con te, fai solo tesoro dell’esperienza fatta.

Al termine del mese vedrai quante informazioni e sensazioni interessanti emergeranno. Spesso le persone non sono consapevoli di questo comportamento. Qualcuno confessa di non riuscire a fermarsi ma di rifletterci, altri provano un senso di benessere nel non aver fatto un’azione che, ripensata a qualche ora di distanza, si rivela inutile e dannosa.

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Autore: Redazione

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