Scommetto che nella testa, in questo momento, hai un’idea di almeno 10 cose che ti piacerebbe avere, comprare o provare.
Ma prima ti chiedo: perché fai quello che fai? Cosa ti spinge a comprare quello che compri, vestirti come ti vesti, andare in vacanza in un certo posto, raggiungere i tuoi traguardi, lavorare per tuoi obiettivi e i tuoi progetti?
O per dirla in altre parole: perché vuoi quello che vuoi?
Se dovessimo distillare la risposta a questa domanda, sarebbe semplicemente: per come pensi che quella cosa ti farà sentire. Pensaci un attimo: il valore di tutto quello che porti o crei nella tua vita, di tutte le azioni che fai non sta tanto negli obiettivi in sé, ma nel tuo desiderio di sentirti in un certo modo.
Quello che però succede di solito è che il nostro modo di inseguire gli obiettivi nella pratica è tutto sottosopra. Ad ogni inizio anno, creiamo liste ed elenchi puntati di cose da fare, buoni propositi, bucket list e piani strategici – ma troppo spesso non ci fermiamo mai a farci la domanda più importante di tutte: come mi voglio sentire prima, durante e dopo aver raggiunto quella cosa?
Le intenzioni e gli obiettivi sono strumenti che dovrebbero farci sentire liberi e soddisfatti. Ma quando li inseguiamo meccanicamente o corriamo solo dietro a cose esterne a noi, spesso ci mettiamo nei guai. Pensiamo che quando arriveremo ad avere quella cosa, tutto sarà perfetto e saremo finalmente soddisfatti. Qualche volta funziona, molte altre, no.
Pensa a tua cugina Marta che adora gli animali e stare all’aria aperta ma si è iscritta ad Economia e Commercio per fare felici i genitori. A tuo fratello Mario, che ha accettato un nuovo incarico al lavoro solo perché gli sembrava prestigioso, ma ora si ritrova a lavorare fino alle 10 di sera e a non poter più coltivare la sua passione per la musica. Oppure alla tua amica Monica che si sveglia alle 5 per andare a correre e mangia solo insalata anche se tutte queste cose non le piacciono, solo perché lo fanno tutte le sue amiche “cool”.
Il punto è che puntare a ciò che vogliamo, muoversi verso quella direzione e raggiungere quello che desideriamo, dovrebbe farci sentire bene. Questo è, in sintesi, il principio fondamentale della Desire Map: cosa succederebbe se per una volta, facessimo prima chiarezza su come ci vogliamo effettivamente sentire, per poi disegnare le nostre liste di cose da fare, porci gli obiettivi e stilare i nostri buoni propositi?
Cos’é quindi in pratica La Desire Map? E’ un libro scritto da Danielle LaPorte, una famosa autrice e digital-imprenditrice canadese che mescola nel suo lavoro business e spiritualità. The Desire Map è uno strumento di life-planning olistico, menzionato per la prima volta in un capitolo di un precedente libro di Danielle, The Fire Starter Sessions. Danielle raccontava di questo metodo alternativo di stabilire i suoi obiettivi, nato per gioco una notte di Capodanno in cui buona super-achiever si era messa a scrivere le sue liste di cose da fare per l’anno successivo. Siccome il risultato finale non la entusiasmava, aveva cominciato ad associare ad ogni obiettivo una parola relativa ad un sentimento positivo, cominciando a chiedersi come si volesse veramente sentire in quell’area.
Questo processo, poi perfezionato in una metodologia vera e propria, ha suscitato talmente tanto interesse da essere poi diventato un libro ed un universo a sé: dopo la pubblicazione sono nati bookclubs in tutto il mondo, e più recentemente la possibilità di condurre workshop ufficiali come quello che si terrà in Accademia della Felicità il 3-4 dicembre.
Invece di focalizzarti solo su obiettivi esterni a te, con la Desire Map scopri come ti vuoi veramente sentire nelle varie aree della tua vita. Nel workshop si lavora con esercizi di scrittura o di gruppo per scoprire i propri Core Desidered Feelings (i tuoi sentimenti più desiderati); un vero e proprio GPS che userai per guidare le tue scelte in vari ambiti: la tua carriera, il tuo corpo, la tua creatività, le tue relazioni, la tua spiritualità.
Sono diventata un facilitatrice di Desire Map perché mi appassiona e mi ha aiutato a fare delle scelte importanti. Penso sia uno strumento nuovo ed efficace che vale la pena di essere conosciuto e testato in prima persona, perché permette a tutti di fare veramente chiarezza e disegnare obiettivi di valore.
Non sarebbe bello che quest’anno, i tuoi obiettivi e propositi non fossero abbandonati come spesso succede una volta arrivato febbraio?
Ti aspetto in Accademia della Felicità il 3-4 dicembre per due giornate dedicate a creare la tua Desire Map!